Carlo (Jerry Calà) tronca una relazione sentimentale non per sua volontà, e viene anche licenziato. Decide di ripartire da zero e abbandona Roma per concedersi un ritiro a Venezia, ma finirà per innamorarsi della figlia del suo migliore amico Massimo (Ricky Tognazzi), la giovanissima Giulia (Vanessa Gravina).

Terzo film del figlio d'arte Marco Risi, che s'affida ancora all'icona generazionale Jerry Calà, cucendogli addosso il ruolo del protagonista: un trentenne stanco e sfiatato, vessato dalla vita e privo di speranza. Un personaggio più in tono minore rispetto a certe più esuberanti caratterizzazioni dell'attore catanese. La storia, incentrata sull'innamoramento impossibile (e in qualche modo disdicevole) tra un uomo adulto ma immaturo e una spigliata adolescente, oltre a essere abusata, già vista e zeppa di cliché, non gode di uno sviluppo particolarmente originale, rendendo il film un prodotto figlio degli anni Ottanta, patinato e approssimativo, modestissimo e dimenticabile, convenzionale e tutt'altro che in grado di bucare l'immaginario. Solo per nostalgici all'ultimo stadio del Calà prima maniera, e per fan sfegatati delle dichiarazioni d'amore in gondola. Esordio di Vanessa Gravina.