Africa centrale, fine Ottocento: il capitano Marlow (Tim Roth) viene incaricato dalla compagnia commerciale per la quale lavora di risalire in battello il fiume Congo per raggiungere  il più remoto avamposto del commercio di avorio, da dove non giungono più notizie del responsabile Kurtz (John Malkovich). Durante il viaggio di avvicinamento Marlow raccoglie numerose testimonianze su questo personaggio misterioso ed inquietante e ne risulta indubbiamente affascinato, ma quando finalmente lo raggiunge lo trova sull'orlo della pazzia, gravemente malato e prossimo alla morte.

Nel 1979 Francis Ford Coppola e John Milius avevano utilizzato la più celebre opera di Joseph Conrad, il breve romanzo Cuore di tenebra, come spunto iniziale per Apocalypse Now trasformandolo in una sinfonia complessa e stratificata, destinata a rappresentare una delle vette nella storia della Settima Arte; nel 1993 il regista britannico Nicolas Roeg, figura di spicco fra i direttori della fotografia degli anni ’60 e, successivamente autore originale e creativo, con al suo attivo pellicole mai banali quali Sadismo (1970),  L’inizio del cammino (1971), L’uomo che cadde sulla terra (1976) o Il lenzuolo viola (1980) ne trae un adattamento fedele ma lineare e didascalico, di chiara matrice televisiva. Da sottolineare soprattutto come il film mantenga il forte impianto colonialista del libro dove non mancano elementi di marcata superiorità della razza bianca rispetto alle popolazioni indigene, toni che oggi risultano più anacronistici che razzisti, tipici della mentalità di uno scrittore di fine Ottocento che si rivolgeva alla borghesia vittoriana. Ogni paragone con il capolavoro di Coppola è fuori luogo anche se curiosamente di tanto in tanto emergono delle similitudini, data la comune fonte letteraria. Apprezzabile l'interpretazione di Tim Roth, che deve rendere lo spaesamento del protagonista impegnato in un lungo tragitto tanto geografico quanto psicologico, una vera e propria odissea della mente nel cuore delle tenebre, mentre fin troppo breve quella di John Malkovich nel ruolo che fu di Marlon Brando.