Abbandonata dalla madre quando era una bambina e ora da poco divorziata dal marito, la giovane Dahlia (Jennifer Connelly) si trasferisce con la figlioletta Ceci (Ariel Gade) in un vecchio edificio alla periferia di Manhattan. Mentre Dahlia cerca di far fronte a una serie di problemi (fra cui una persistente macchia di umidità sul soffitto della camera), la piccola Ceci comincia a intrattenersi con un'amica immaginaria che curiosamente porta lo stesso nome di Natasha, una bambina ora scomparsa e che un tempo abitava al piano di sopra. Esordio a Hollywood per il brasiliano Walter Salles chiamato a rifare l'omonima pellicola del 2002 di Hideo Nakata tratta dal racconto di Koji Suzuki Fuyū Suru Mizu. Come già accaduto per i remake dei vari The Ring e Ju-on: The Grudge, anche qui l'operazione di rifacimento non nasce da un reale sforzo reinterpretativo della materia originale. ma segue piuttosto le linee di una riconversione meccanica finalizzata esclusivamente a dare al pubblico occidentale un prodotto di più semplice e rapida fruibilità. Assieme allo sceneggiatore Rafael Yglesias, Salles fa luce sulle zone efficacemente lasciate in ombra da Nakata, riduce al minimo il ricorso al sovrannaturale e sceglie un approccio più razionale, aggiungendo un superfluo parallelismo fra il passato della protagonista e la vicenda della piccola Natasha. Un eccesso di scrittura che ben poco si concilia con il testo di Suzuki e che non lascia spazio a quel mix di atmosfere struggenti e perturbanti che avevano fatto dell'originale giapponese uno dei più riusciti esempi di J-Horror moderno. Musiche di Angelo Badalamenti.