Il deserto dei tartari
1976
Paesi
Italia, Francia, Rft
Generi
Drammatico, Guerra
Durata
140 min.
Formato
Colore
Regista
Valerio Zurlini
Attori
Jacques Perrin
Giuliano Gemma
Vittorio Gassman
Helmut Griem
Philippe Noiret
Francisco Rabal
Jean-Louis Trintignant
Max von Sydow
Fernando Rey
Laurent Terzieff
Giovanni Battista Drogo (Jacques Perrin) diventa sottufficiale dell'esercito e viene assegnato alla Fortezza Bastiani, un avamposto isolato che difende la frontiera dall'arrivo dei tartari che abitano oltre il deserto. Nei tanti anni che passerà in divisa non avrà mai la possibilità di vedere una vera battaglia, anche se conoscerà a fondo le regole e i paradossi della vita militare sui confini dell'Impero. Quando finalmente lo scontro sembra realizzarsi, Drogo sarà troppo vecchio e malato per prendervi parte. L'ultimo film girato da Valerio Zurlini (1926-1982) è un adattamento piuttosto prolisso dell'omonimo romanzo di Dino Buzzati. Nel delineare i caratteri, il regista enfatizza alcuni tratti, come il sadismo del maggiore Matis (Giuliano Gemma), che sembrano far dipendere la “follia” della vita nella fortezza più da responsabilità individuali che dal nonsense insito nell'esistenza di un baluardo metafisico dimenticato da tutti. La narrazione diventa a tratti faticosa, ma è riscattata dalla splendida location naturale (la fortezza di Arg-e Bam in Iran), grazie alla quale la fragilità del codice militare (che trova senso solo se applicato rigidamente) viene resa in modo plastico da una labirintica costruzione che pare di sabbia, pronta a sgretolarsi da un momento all'altro. L'importanza della pellicola risiede nel senso di sospensione, nella dilatazione temporale, nell'atmosfera rarefatta della pagina scritta che trova una buona resa filmica. La cavalcata dei tartari nel sottofinale può ben competere con le migliori apparizioni dei pellerossa nei western classici. Straordinaria direzione degli attori. Fotografia: Luciano Tovoli. Musiche: Ennio Morricone.
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