La vita e niente altro
La vie et rien d'autre
1989
Paese
Francia
Generi
Drammatico, Guerra
Durata
130 min.
Formato
Colore
Regista
Bertrand Tavernier
Attori
Philippe Noiret
Sabine Azéma
Pascale Vignal
Maurice Barrier
François Perrot
Jean-Pol Dubois
Daniel Russo
Michel Duchaussoy
Pascal Elso
1920: il comandante Dellaplane (Philippe Noiret) è a capo della sezione militare incaricata di recuperare e identificare i cadaveri dispersi durante la guerra. Dellaplane incontra Irène (Sabine Azèma), giovane e affascinante moglie di un soldato che non ha mai fatto ritorno a casa, e Alice (Pascale Vignal), giovane maestrina in cerca del suo fidanzato pure disperso. Ben presto Dellaplane capirà che le due donne, nel frattempo diventate amiche, stanno cercando la stessa persona.
Partendo da un insolito punto di vista sul primo dopoguerra, Tavernier confeziona un prodotto pacifista e intimo, ritratto di un'epoca di transizione e di una collettività smarrita dinnanzi ai retaggi della storia – di cui non avverte pienamente la portata – e all'incertezza di un futuro incerto e arido, in cui il cinico pragmatismo e il disincanto hanno soppiantato una sincera e disinteressata capacità di relazionarsi col prossimo, tralasciando egoismi e interessi personali. Con l'uso di un curioso e indovinato registro brillante, inoltre, il regista sottolinea la grossolanità degli uomini di potere, vili e tragicomici nella loro volontà di rimarcare la propria autorità pur mostrandosi gretti e meschini, come dimostra la ricerca ossessiva del milite ignoto come simulacro della retorica militarista e la riduzione a meri numeri statistici di vite umane drammaticamente perdute. Un mondo barbaro, idealmente rappresentato dal non luogo, plumbeo e ferale, della pianura di Verdun attraversato da un'atmosfera decadente e angosciosa. Eppure, con la solita grazia veicolata da una semplicità espressiva rigorosa e efficace, Tavernier riesce a mettere in evidenza una serie di figure che mantengono il proprio altruismo e la propria umanità, pur consapevoli di essere in minoranza e destinati a essere fagocitati o esclusi. Grande prova di Philippe Noiret, ma anche Sabine Azèma e Pascale Vignal lasciano il segno con due personaggi complessi e delicati.
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