Ben (Idris Elba) e Alex (Kate Winslet), per motivi diversi, devono a tutti i costi essere a Baltimora il giorno successivo, ma sugli aerei di linea non riescono a trovare posto. Si sono appena conosciuti ma, viste le circostanze, decidono di arrangiarsi prendendo insieme un volo privato. Il loro aereo finirà per precipitare tra le montagne innevate e i due tenteranno di sopravvivere con ogni mezzo.

Dall'omonimo romanzo di Charles Martin, il primo film americano girato da Hany Abu-Assad, regista nato in Israele che aveva sorpreso mezzo mondo con il potente Paradise Now (2005) e che successivamente ha deluso con Omar (2013) e, soprattutto, The Idol (2015). Al centro ci sono due sconosciuti che si trovano costretti a stabilire una connessione per provare a sopravvivere all’interno di una natura ostile e inospitale, privi di soccorso, potendo contare solo su loro stessi. Gli spunti sarebbero anche interessanti ma il regista si dilunga in sequenze prolisse e ridondanti, faticando a trovare il giusto ritmo narrativo anche per lo scarso aiuto dato da una sceneggiatura priva di idee realmente degne di nota. L’attenzione dello spettatore è dettata unicamente dal soggetto, e non dalle svolte di copione che risultano poco accattivanti e troppo studiate a tavolino. Un film evitabilissimo, anche perché si sfocia nella retorica e la coppia Idris Elba-Kate Winslet sembra non crederci davvero mai.