Kolima (Arnas Fedaravicius) e Gagarin (Vilius Tumalavicius) sono cresciuti insieme, sotto lo sguardo attento del nonno Kuzja (John Malkovich), un uomo rude a capo di una comunità siberiana. Il disprezzo nei confronti della polizia porta i due ragazzi a organizzare un furto che finisce con l'arresto di Gagarin. Quando il giovane esce di prigione risulta profondamente cambiato e la presenza della bella Xenja (Eleanor Tomlinson) complica il rapporto tra i due amici.

Quello che sarebbe dovuto essere un passo deciso di Gabriele Salvatores verso il cinema internazionale, si è rivelato un totale fallimento che mette in luce gli enormi limiti di un'opera dall'impianto televisivo il cui standard qualitativo è ben inferiore a quello di molti sceneggiati TV. Insistiti primi piani che vanamente cercano di cogliere una drammaticità che troppo spesso sfocia nel ridicolo involontario e interpretazioni aberranti non possono che condannare la pellicola alla più completa bocciatura. Sceneggiatura di Stefano Rulli, Sandro Petraglia e dello stesso Salvatores in evidente stato confusionale. Tratto dall'omonimo romanzo di Nicolai Lilin.