Argentina, 1952, la notizia della morte di Eva Perón (Madonna), moglie del presidente Juan Domingo Perón (Jonathan Pryce), è pianta con cordoglio enorme da tutta la nazione. Solo un uomo, Ché (Antonio Banderas), si chiede il motivo di tutto questo amore per una donna di umilissime origini, attrice e modella di modesta caratura, amante e poi moglie di quello che sarebbe diventato presto l'uomo più potente di Argentina.

Versione cinematografica del famoso musical di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice del 1978, Evita va ricordato per aver contribuito al risveglio di interesse, nel cinema americano, verso uno dei generi storici più gloriosi dell'età d'oro di Hollywood. Ricco di scene di massa che confermano la maestria tecnica di Alan Parker, il film si regge sulle ottime musiche e su canzoni di notevole impatto pop (a cominciare da You Must Love Me, Oscar alla miglior canzone, e Don't Cry for Me Argentina). Madonna, nel suo più famoso e impegnativo ruolo cinematografico, riesce a nascondere le sue non trascendentali doti recitative dietro una successione quasi continua di numeri musicali. La vicenda di Eva Duarte Perón è un capitolo affascinante della storia del Sudamerica, per il suo ruolo decisivo nella costruzione del consenso intorno a un regime non democratico e populista come il Peronismo: aspetti che, però, vengono soltanto sfiorati da una sceneggiatura, firmata da Parker insieme a Oliver Stone, piuttosto pigra e spesso eccessivamente retorica. Fotografia di Darius Khondji.