Franny
The Benefactor
2015
Paese
Usa
Genere
Drammatico
Durata
90 min.
Formato
Colore
Regista
Andrew Renzi
Attori
Richard Gere
Dakota Fanning
Theo James
Clarke Peters
Marko Caka
Franny (Richard Gere) è un miliardario che, in seguito a una tragedia che ha colpito i suoi due migliori amici, ha perso la voglia di vivere e si è ridotto alla stregua di un reietto. Anni dopo ritrova Olivia (Dakota Fanning), figlia della coppia, e decide di aiutare in tutti i modi possibili lei e il giovane marito (Theo James), anche a costo di risultare invadente e di frantumare gli equilibri familiari della giovane coppia.
Dopo l’homeless interpretato in Time Out of Mind (2014) di Oren Moverman, Richard Gere dà vita a un personaggio di segno opposto, ricchissimo e fascinoso, ma che vede la sua esistenza andare parimenti in frantumi. Nato dai produttori de La frode (2012), altro lavoro con Gere protagonista, e diretto dall’esordiente Andrew Renzi, Franny è però un film solo di rado dignitoso e il più delle volte grossolano e convenzionale, che mette in scena un personaggio sgradevole e dipendente dai farmaci la cui “discesa agli inferi” appare tanto enfatica quanto poco giustificata a livello narrativo e drammaturgico. Il risultato è un'operazione modesta, meccanica e spesso pretestuosa, nella quale si fa davvero fatica a credere ai personaggi e tutto appare all’insegna di un sensazionalismo dozzinale e di grana grossa, con tanto di scene di pessimo gusto. Al di là di qualche sequenza emotivamente più riuscita, il tracciato è assolutamente prevedibile: non manca nemmeno l’immancabile rehab e il punto di partenza della vicenda sembra una di quelle soluzioni pedestri da scuola di sceneggiatura per mandare avanti a tutti i costi una storia in realtà priva di motivazioni. E Gere gigioneggia davvero troppo.
Dopo l’homeless interpretato in Time Out of Mind (2014) di Oren Moverman, Richard Gere dà vita a un personaggio di segno opposto, ricchissimo e fascinoso, ma che vede la sua esistenza andare parimenti in frantumi. Nato dai produttori de La frode (2012), altro lavoro con Gere protagonista, e diretto dall’esordiente Andrew Renzi, Franny è però un film solo di rado dignitoso e il più delle volte grossolano e convenzionale, che mette in scena un personaggio sgradevole e dipendente dai farmaci la cui “discesa agli inferi” appare tanto enfatica quanto poco giustificata a livello narrativo e drammaturgico. Il risultato è un'operazione modesta, meccanica e spesso pretestuosa, nella quale si fa davvero fatica a credere ai personaggi e tutto appare all’insegna di un sensazionalismo dozzinale e di grana grossa, con tanto di scene di pessimo gusto. Al di là di qualche sequenza emotivamente più riuscita, il tracciato è assolutamente prevedibile: non manca nemmeno l’immancabile rehab e il punto di partenza della vicenda sembra una di quelle soluzioni pedestri da scuola di sceneggiatura per mandare avanti a tutti i costi una storia in realtà priva di motivazioni. E Gere gigioneggia davvero troppo.
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