Gioventù perduta
1947
Paese
Italia
Generi
Drammatico, Poliziesco
Durata
86 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Pietro Germi
Attori
Jacques Sernas
Carla Del Poggio
Massimo Girotti
Franca Maresa
Diana Borghese
Nando Bruno
Leo Garavaglia
Emma Baron
Dino Maronetto
Nella Roma del secondo dopoguerra, Stefano Manfredi (Jacques Sernas), annoiato e cinico figlio di un professore universitario (Leo Garavaglia), è a capo di una banda di giovani ed efferati rapinatori. Sulle tracce dei criminali si muove Marcello Mariani (Massimo Girotti), ispettore di polizia infiltratosi tra gli studenti dell'università, che si innamora di Luisa (Carla Del Poggio), sorella di Stefano.
Alla sua seconda regia, Germi ibrida gli stilemi del poliziesco di matrice hollywoodiana con uno sguardo e un tratteggio della realtà contemporanea debitrice del neorealismo. In questo modo il regista racconta il disagio esistenziale di una generazione di giovani appena uscita dal dramma bellico che cerca faticosamente di costruirsi un avvenire, gravata da un senso di solitudine e turbamento. Al netto di qualche passaggio didascalico di troppo, Germi mostra una notevole padronanza dei tempi narrativi e dei mezzi tecnici, costruendo grazie a un uso non banale della luce e dei contrasti chiaroscurali (rifacendosi alla lezioni del noir americano ma anche del cinema di Jean Renoir e Max Ophuls) immagini di forte impatto visivo, cariche di inquietudine e drammaticità. Collaborano alla sceneggiatura anche i futuri registi Mario Monicelli e Antonio Pietrangeli, oltre a Enzo Provenzale e all'attore Leopoldo Trieste. Il film fu inizialmente vietato per via di una serie di scene considerate violente (come quella rapina all'università, poi eliminata), ma il provvedimento fu ritirato a seguito di una lettera inviata da Germi all'allora sottosegretario Giulio Andreotti.
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