Il nobile londinese Phileas Fogg (David Niven) si impegna, di fronte ad alcuni distinti soci dell'esclusivo circolo che frequenta, in una scommessa ai limite dell'incredibile: compiere il giro del mondo in ottanta giorni, facendo poi ritorno al Reform Club di Londra. Insieme al fido maggiordomo Passepartout (Cantinflas) affronterà una entusiasmante avventura.

Presentato fuori concorso al Festival di Cannes, il film, tratto non senza qualche libertà dall'omonimo romanzo (1872) di Jules Verne, è un pachidermico giocattolone ad alto tasso spettacolare che però non riesce a rendere le atmosfere e la magia della pagina scritta. Progetto ambizioso, quello di Michael Anderson, che conquistò ben cinque premi Oscar (tra cui quello per il miglior film), ma che non riesce a uscire dalle secche dell'ingessato film per ragazzi, declinato secondo un viaggio tra l'esotico e il fanta-avventuroso. Regia tremendamente statica e messinscena prolissa, incapace di valorizzare l'alto potenziale di una vicenda che, senza dubbio, ha i suoi punti di forza nelle grandi scene coreografate con discreto mestiere, tra cui spiccano quelle in Cina e Spagna (con tanto di corrida). Ritmo blando, moderato divertimento e gran classe nella scelta delle location (Parigi, Madrid, Toledo, Bangkok, Hong Kong, Tokyo, Los Angeles). Lo humour inglese, veicolato da un impeccabile ed elegantissimo David Niven, è sicuramente apprezzabile e funzionale alla narrazione, come del resto fanno sorridere le tante celebrità che si sono prestate per un simpatico quanto fugace cameo, in un prodotto dall'impressionante sforzo produttivo che è anche un sentito omaggio agli albori del cinema. La versione integrale, disponibile in DVD, comprensiva di ouverture e musiche extra, dura 183 minuti e inizia con un lungo estratto dal Viaggio nella Luna (1902) di Georges Méliès.