Il giovane Hols, dopo la morte del padre, si dirige insieme all'orso Koro verso la propria terra di origine. Qui lo aspetta un demone, Grunwald, che lo invita ad aiutarlo a conquistare il mondo. Dopo aver rifiutato la proposta ed essere scampato alla morte, Hols si reca in un villaggio di pescatori: gli abitanti del luogo, però, faticheranno a fidarsi di lui.

Pellicola significativa nella storia dell'animazione giapponese e tra i primi film del genere a essere riconosciuti a livello internazionale, l'opera d'esordio di Isao Takahata è un lungometraggio d'avventura curioso, seppur decisamente datato, sia nella narrazione che nell'apparato visivo. La forte valenza epica che ha costruito attraverso i decenni può essere di forte impatto per i cultori degli anime, ma per uno spettatore distaccato l'opera rischia di risultare incerta e un po' prolissa, nonostante la breve durata. Resta comunque un lungometraggio significativo e ancor oggi apprezzabile, in cui si riscontrano alcuni degli stilemi tipici del cinema successivo di Isao Takahata (la grande attenzione verso i caratteri umani, in primis, come dimostrerà nello splendido Una tomba per le lucciole del 1988), autore che nel 1985 avrebbe fondato lo Studio Ghibli insieme ad Hayao Miyazaki.