Panda! Go, Panda!
Panda kopanda
1972
Paese
Giappone
Genere
Animazione
Durata
35 min.
Formato
Colore
Regista
Isao Takahata
Dopo la morte dei suoi genitori, la piccola Mimiko viene affidata alle cure della nonna. Quando l'anziana tutrice si vede costretta a partire per un viaggio, la bambina fa amicizia con due panda, Papanda e suo figlio Pan, fuggiti dallo zoo, con cui stringerà un legame affettivo molto forte.

Il mediometraggio di Isao Takahata, che arriva dopo La grande avventura del piccolo principe Valiant, porta con sé, nella sua breve durata e nella sua semplicità, molte delle tematiche care allo Studio Ghibli. A tratti didascalico e caratterizzato da un taglio narrativo che lo indirizza in maniera piuttosto netta verso un pubblico infantile, il film trova comunque un punto di forza nella confezione formale, cui ha collaborato Hayao Miyazaki sia in sede di sceneggiatura che di stesura grafica. Sorta di antesignano del celeberrimo Il mio vicino Totoro, è una favola delicata e (a tratti toccante) in cui il mondo animale rivela una dimensione sentimentale decisamente profonda e si predispone a fare le veci della famiglia canonica, senza far mancare un affetto tanto ricercato quanto necessario. Interessante, poi, l'idea, ripresa con successo anche da altri prodotti dello Studio Ghibli, di rendere gli animali sostanzialmente antropomorfi, con Papanda pronto ad andare in ufficio, a indossare il cappello e fumare la pipa, perché “un vero papà lo fa”. Un prodotto gradevole anche se decisamente datato, che comunque scorre piacevolmente (seppure senza guizzi) verso un lieto fine non scontato, ma rassicurante, senza scadere in eccessi retorici o in sentimentalismi, con leggerezza e spensieratezza.
Maximal Interjector
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