Greenland
Greenland
2020
Paesi
Usa, Gran Bretagna
Genere
Azione
Durata
119 min.
Formato
Colore
Regista
Ric Roman Waugh
Attori
Gerard Butler
Morena Baccarin
Roger Dale Floyd
David Denman
Brandon Quinn
Hayes Mercure
Andrew Bachelor
La minaccia di una cometa distruttrice si abbatte contro l’umanità e John (Gerard Butler), insieme all’ex moglie Allison (Morena Baccarin) e al giovane figlio Nathan (Roger Dale Floyd), compirà un viaggio impossibile e pieno di insidie nel tentativo di mettersi in salvo. Mentre diverse città in tutto il mondo sono rase al suolo dai frammenti della cometa e il conto alla rovescia per l’apocalisse globale si avvicina allo zero, la loro ultima possibilità è un volo disperato verso un possibile rifugio sicuro.
A partire dallo spunto di una cometa che è la più vicina di tutti i tempi rispetto alla distanza dalla Terra del suo percorso astrale di caduta, Greenland offre all’attore scozzese Gerard Butler, abbonato a prodotti catastrofici di questo tipo, l’ennesima occasione di fronteggiare la fine del mondo. Il cataclisma naturale, che si abbatte con particolare forza proprio dove vive il personaggio di Butler, tra le città di Tampa e Orlando in Florida, è il consueto pretesto per squadernare un campionario abbastanza prevedibile e schematico di ansie sociali, beni di prima necessità presi d’assalto, farmacie depredate e isterie collettive. A tutto ciò Greenland prova ad aggiungere una componente sociale e familiare molto forte, con da un lato l’elemento problematico e scivoloso di un novero di “cittadini speciali” selezionati per dei rifugi, tra cui ovviamente anche il John di Butler, attraverso apposito codice QR ricevuto sul telefono, e dall’altro il figlio dell’ex coppia protagonista affetto da diabete e come tale considerato un anello debole e dunque sacrificabile dalle forze motrici e non più aggregative di una collettività ormai disgregata. Peccato però che questi elementi, anziché generare un salto di qualità e gettare benzina sui tanti focolai action, ancorino il film a una retorica familista indigesta e a un discorso sulle differenze di classe che è mero appiglio narrativo poco convinto e in balìa di se stesso. Travolto, oltretutto, da un pressappochismo generale tanto nella scansione del ritmo narrativo quanto nelle voragini di scrittura che lasciano andare il racconto a briglia sciolta, senza mai mettere a fuoco alcunché: dai rapporti tra i personaggi alle lunghe e soporifere fughe in auto, passando per i tanti, e non di rado risibili, passaggi più militareschi. La “Greenland” del titolo è la Groenlandia, luogo d’elezione per una possibile salvezza e approdo troppo a lungo rimandato da un film che accumula una miriade di scene dimenticabili navigando a vista tra battute scult e la mera sufficienza di un confezione da b-movie che non osa alcunché. Butler aveva già collaborato con il regista Ric Roman Waugh in Attacco al potere 3 - Angels Has Fallen (2019).
A partire dallo spunto di una cometa che è la più vicina di tutti i tempi rispetto alla distanza dalla Terra del suo percorso astrale di caduta, Greenland offre all’attore scozzese Gerard Butler, abbonato a prodotti catastrofici di questo tipo, l’ennesima occasione di fronteggiare la fine del mondo. Il cataclisma naturale, che si abbatte con particolare forza proprio dove vive il personaggio di Butler, tra le città di Tampa e Orlando in Florida, è il consueto pretesto per squadernare un campionario abbastanza prevedibile e schematico di ansie sociali, beni di prima necessità presi d’assalto, farmacie depredate e isterie collettive. A tutto ciò Greenland prova ad aggiungere una componente sociale e familiare molto forte, con da un lato l’elemento problematico e scivoloso di un novero di “cittadini speciali” selezionati per dei rifugi, tra cui ovviamente anche il John di Butler, attraverso apposito codice QR ricevuto sul telefono, e dall’altro il figlio dell’ex coppia protagonista affetto da diabete e come tale considerato un anello debole e dunque sacrificabile dalle forze motrici e non più aggregative di una collettività ormai disgregata. Peccato però che questi elementi, anziché generare un salto di qualità e gettare benzina sui tanti focolai action, ancorino il film a una retorica familista indigesta e a un discorso sulle differenze di classe che è mero appiglio narrativo poco convinto e in balìa di se stesso. Travolto, oltretutto, da un pressappochismo generale tanto nella scansione del ritmo narrativo quanto nelle voragini di scrittura che lasciano andare il racconto a briglia sciolta, senza mai mettere a fuoco alcunché: dai rapporti tra i personaggi alle lunghe e soporifere fughe in auto, passando per i tanti, e non di rado risibili, passaggi più militareschi. La “Greenland” del titolo è la Groenlandia, luogo d’elezione per una possibile salvezza e approdo troppo a lungo rimandato da un film che accumula una miriade di scene dimenticabili navigando a vista tra battute scult e la mera sufficienza di un confezione da b-movie che non osa alcunché. Butler aveva già collaborato con il regista Ric Roman Waugh in Attacco al potere 3 - Angels Has Fallen (2019).
Iscriviti
o
Accedi
per commentare