I conservatori Joe (Peter Boyle) e Bill (Dennis Patrick) diventano amici quando quest'ultimo, in un impeto di rabbia e intolleranza, uccide un hippie innamoratosi di sua figlia (Susan Sarandon). Insieme, i due, cercheranno sempre più persone con cui scontrarsi. Da una sceneggiatura originale di Norman Wexler, La guerra privata del cittadino Joe è il tentativo del trentacinquenne John G., Avildsen di seguire il cinema politico tanto in voga negli Stati Uniti dell'epoca. Il film affronta un'inconciliabilità culturale profonda, che si palesa nei volti dei razzisti protagonisti: due uomini a cui la società ha riservato la sorpresa più sgradita, ovvero il proliferare di una mentalità a loro distante anni luce. Una rivoluzione dei costumi che il regista dimostra di non padroneggiare completamente, affidandosi spesso al luogo comune, per quello che può considerarsi un film non completamente riuscito. Il tratteggio dei personaggi è notevole, ma manca un po' di mordente narrativo che avrebbe reso la pellicola ancor più graffiante. Debutto assoluto per una giovanissima Susan Sarandon.