Earl Keese (John Belushi) è un tranquillo impiegato di provincia che conduce un'esistenza monotona accanto alla scialba moglie (Kathryn Walker) e alla figlia adolescente (Lauren-Marie Taylor). L'arrivo di una scatenata coppia di nuovi vicini (Dan Aykroyd e la sensualissima Cathy Moriarty) provocherà lo scompiglio nella famiglia. Sfortunato tentativo di riproporre una delle coppie comiche più divertenti di sempre dopo il successo di The Blues Brothers (1980), I vicini di casa ha sofferto di una lavorazione travagliata e di pesanti contrasti tra i protagonisti e il regista John G. Avildsen, poco a suo agio con i meccanismi della commedia demenziale. Se la trovata di invertire le parti, trasformando l'energico John Belushi in un travet di mezza età e il silenzioso Dan Aykroyd in un punk catastrofico, a tratti funziona, tutto il resto si perde, non riuscendo a trovare coesione. Alcune gag sono divertenti e il pay-off rivoluzionario finale ha una efficace carica sovversiva che può in qualche modo rimandare alla catarsi distruttiva del musical di John Landis, ma alla lunga l'operazione si rivela a corto di idee. La sceneggiatura è azzoppata dalle continue riscritture last minute che venivano fatte sul set da Belushi e Aykroyd, insoddisfatti dell'originale, e la tensione che aleggiava sulla produzione (Belushi rischiò la vita nel girare una scena) è palpabile anche nel risultato finale. L'insuccesso del film fu una delle cause della depressione di Belushi che morì per un'overdose pochi mesi dopo la sua uscita.