La scuola di magia di Hogwarts ospita il torneo Tremaghi, in cui tre concorrenti provenienti da accademie diverse si sfideranno nel corso di un intero anno scolastico. Stranamente, però, il Calice di Fuoco chiamato a selezionare i candidati sceglie due alunni per rappresentare la scuola inglese, anziché uno solo: lo studente modello Cedric Diggory (Robert Pattinson) e Harry Potter (Daniel Radcliffe). Dietro c'è lo zampino di Lord Voldemort (Ralph Fiennes) e infatti le cose si metteranno male.

Alla regia del quarto capitolo della saga del maghetto approda per la prima volta un britannico: Mike Newell punta fin da subito su essenzialità e sintesi rispetto al libro di J.K. Rowling, senza però riuscire a raggiungere l'obiettivo. A fronte di una vicenda molto movimentata e articolata, le soluzioni visive non entusiasmano, se non in poche sequenze come la prova subacquea tra le sirene. Harry Potter e il calice di fuoco vede i giovani protagonisti fare il loro primo incontro vis-à-vis con eros (i primi turbamenti amorosi, le coppie che si formano al Ballo del Ceppo) e thanatos (la morte, che da sempre aleggia sulla saga, stavolta si manifesta apertamente colpendo un compagno di classe): non avrebbero guastato un po' di sensualità e cupezza in più. Anche se meno incisivo e intenso di quanto avrebbe dovuto essere, Harry Potter e il calice di fuoco resta comunque, per la storia narrata, uno dei capitoli chiave per gli appassionati. La cattedra di Difesa contro le Arti Oscure tocca quest'anno a Brendan Gleeson, nei panni strampalati di Malocchio Moody, mentre un semi-esordiente Robert Pattinson, futuro idolo delle teenager, è Cedric Diggory.