Hey Joe
2024
Paese
Italia
Genere
Drammatico
Durata
117 min.
Formato
Colore
Regista
Claudio Giovannesi
Attori
James Franco
Francesco Di Napoli
Will O'Donnell
Amy Blackman
Dean Barry (James Franco), un veterano americano del New Jersey, ha avuto una relazione con una ragazza napoletana durante la Seconda guerra mondiale e si appresta finalmente a tornare in Italia, all’inizio degli anni '70, per conoscere suo figlio. Dean vorrebbe recuperare venticinque anni di assenza, ma il figlio ormai è un uomo, è cresciuto nella malavita, è stato adottato da un boss del contrabbando e non ha nessun interesse per il padre americano.

Dopo aver raccontato gli adolescenti in Fiore (2016) e i ragazzini perduti de La paranza dei bambini (2019), Claudio Giovannesi si concentra invece su un’altra generazione, quella di un padre di mezz’età che, ormai solo, cerca di superare la stasi in cui si trova la sua esistenza cercando di (ri)trovare se stesso e dare un senso alla propria vita attraverso la conoscenza di quel figlio che aveva scritto una lettera dedicata a lui tempo prima. È un film di incontri Hey Joe (il titolo che non c’entra con la canzone di Jimi Hendrix, ma con il modo in cui le ragazze italiane costrette a prostituirsi ai tempi della guerra chiamavano i soldati americani), ma anche di solitudini che si incrociano, tra un padre, un figlio e una ragazza madre costretta a vendere il suo corpo come facevano le sue coetanee proprio durante i momenti difficili del conflitto mondiale. Giovannesi gira con la consueta maturità e coerenza stilistica un film che, però, perde molto a causa di una sceneggiatura ricca di svolte grossolane e poco credibili (il battesimo del nipotino dopo pochi giorni che il protagonista è arrivato a Napoli; il rapporto tra il figlio di Dean e il suo “padrino” acquisito) che finiscono per intaccare la forza realistica di un prodotto basato proprio su quel tipo di forma estetica. I temi in campo sono importanti e il cast funziona (bravo James Franco, ma ancora meglio è Francesco Di Napoli) ma i momenti di pigra scrittura sono troppi per non intaccare l’esito complessivo di una pellicola che vive di alti e bassi. L’inizio fatica a carburare, mentre la conclusione è notevole: giusto per dare un esempio concreto di tale alternanza. Il film è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2024 nella sezione Grand Public.
Maximal Interjector
Browser non supportato.