Film a episodi. In Adelina, una rustica napoletana (Sophia Loren) si dedica al contrabbando di sigarette ed evita la galera obbligando il marito (Marcello Mastroianni) a continue sessioni amorose per rimanere incinta; in Anna, una borghese annoiata (Loren) si fa scarrozzare dal suo amante (Mastroianni), ma un inaspettato guasto all'auto divide le loro strade; in Mara, una prostituta (Loren) scatena le fantasie di un innocente seminarista (Gianni Ridolfi) e il suo senso di colpa ricade su un cliente (Mastroianni).
Vittorio De Sica abbandona l'impegno neorealista per confezionare tre segmenti ascrivibili al genere della commedia popolare. Un tour nazionale (nord, centro, sud) che sviscera solo apparentemente tematiche scottanti (la povertà, l'alienazione, il senso della morale) per concentrarsi in realtà su caratterizzazioni di grande impatto comico (memorabili la verace Adelina e il cliente bolognese interpretato da Mastroianni). Dialoghi frizzanti e sceneggiatura ben congegnata (merito di Eduardo De Filippo, che firma il primo episodio con Isabella Quarantotti, e di Cesare Zavattini, autore del secondo, dal racconto Troppo ricca di Alberto Moravia, e del terzo): un'operazione a tratti meccanica e strutturata a fini puramente commerciali, che comunque colpisce nel segno grazie a un ritmo incessante e a interpretazioni da manuale. Memorabile la sequenza dello spogliarello (omaggiata da Robert Altman nel suo Prêt-à-Porter, 1994), con una Loren esplosiva e ironicamente sensuale. Aldo Giuffrè è Pasquale Nardella, Tina Pica è la nonna del seminarista. Confezione impeccabile: fotografia di Giuseppe Rotunno, musiche di Armando Trovajoli, che nel film interpreta Giorgio Ferrario. Vincitore di un Oscar come miglior film straniero.