Gli Incredibili 2
Incredibles 2
2018
Disney+
Paese
Usa
Generi
Animazione, Avventura
Durata
118 min.
Formato
Colore
Regista
Brad Bird
La famiglia Parr è costretta a nascondere i propri superpoteri a causa di un’ordinanza che li ha resi illegali, anche se spesso non è facile trattenersi dal bisogno irrefrenabile di combattere il crimine. Quando Helen parte per una missione volta a riabilitare l’immagine dei supereroi (e cercare di catturare l’Ipnotista), toccherà a Bob prendersi cura della famiglia: di una figlia adolescente (Violetta), di un figlio agli albori della pre-adolescenza (Flash) e di un neonato che sta scoprendo ora i suoi poteri (Jack-Jack).
Sequel ancora scritto e diretto da Brad Bird a quattordici anni di distanza dal successo planetario del 2004, Gli Incredibili 2 è l’ennesima conferma del talento sconfinato della Pixar, anche nel territorio spesso impervio e difficoltoso dei sequel, dove è difficile tenere alta l’asticella della novità e della sorpresa, considerate anche le aspettative e il rischio di déjà vu. Sulla scia delle operazioni industriali che hanno visto venire alla luce Toy Story 3 (2010), il prequel Monsters University (2013) e il sequel Alla ricerca di Dory (2016), Gli Incredibili 2 imbastisce un elettrico ménage familiare che sembra partire da uno spunto analogo a X-Men 2 (2003): un mondo in cui i supereroi sono messi al bando rispetto a un’idea di legalità. Alcune crepe narrative non mancano e il blocco centrale del film fatica a decollare, ma la gustosità rintracciabile nel primo capitolo è assicurata anche qui e prologo ed epilogo sono di ottimo livello. La missione da supereroe di Helen, emblema di una donna forte e lavoratrice, bilanciata da un marito che invece si occupa della famiglia e dei figli, in un ribaltamento di quella che è la prospettiva classica dei ruoli familiari, prosegue il discorso di emancipazione femminile di cui Disney e Pixar si sono fatte portavoce ormai da diversi anni. È forse la tematica principale dell’opera, che Brad Bird gestisce con la consueta maestria, spostandosi agilmente tra i generi: commedia, action, super hero e spy movie sono amalgamati in modo fluido e il passaggio dall’uno all’altro favorisce il ritmo narrativo e la buona riuscita generale dell’opera. Come di consueto, inoltre, è un film di molteplice fruizione e dalle letture stratificate e l’Ipnotista, oltre a essere un villain convincente, può essere uno spunto di riflessione su come l’umanità si approcci alla tecnologia e all’universo visivo come rifugio e comfort zone per fuggire da una realtà troppo rischiosa per volerla affrontare. Un film divertente ma anche molto adulto, fondato su un intreccio che, nonostante qualche passaggio a vuoto già segnalato, risulta solido e mai banale: le evoluzioni di Jack-Jack alle prese con i suoi superpoteri sono esilaranti, ma anche le tematiche adolescenziali sono toccate con delicatezza e senza scadere in piatti cliché. Notevolissima colonna sonora di Michael Giacchino, decisamente ispirato nel servire a meraviglia le evoluzioni e le coreografie digitali degne dei miglior film di James Bond. Strepitoso successo di pubblico che ha consentito al film di superare in scioltezza gli incassi del primo episodio.
Sequel ancora scritto e diretto da Brad Bird a quattordici anni di distanza dal successo planetario del 2004, Gli Incredibili 2 è l’ennesima conferma del talento sconfinato della Pixar, anche nel territorio spesso impervio e difficoltoso dei sequel, dove è difficile tenere alta l’asticella della novità e della sorpresa, considerate anche le aspettative e il rischio di déjà vu. Sulla scia delle operazioni industriali che hanno visto venire alla luce Toy Story 3 (2010), il prequel Monsters University (2013) e il sequel Alla ricerca di Dory (2016), Gli Incredibili 2 imbastisce un elettrico ménage familiare che sembra partire da uno spunto analogo a X-Men 2 (2003): un mondo in cui i supereroi sono messi al bando rispetto a un’idea di legalità. Alcune crepe narrative non mancano e il blocco centrale del film fatica a decollare, ma la gustosità rintracciabile nel primo capitolo è assicurata anche qui e prologo ed epilogo sono di ottimo livello. La missione da supereroe di Helen, emblema di una donna forte e lavoratrice, bilanciata da un marito che invece si occupa della famiglia e dei figli, in un ribaltamento di quella che è la prospettiva classica dei ruoli familiari, prosegue il discorso di emancipazione femminile di cui Disney e Pixar si sono fatte portavoce ormai da diversi anni. È forse la tematica principale dell’opera, che Brad Bird gestisce con la consueta maestria, spostandosi agilmente tra i generi: commedia, action, super hero e spy movie sono amalgamati in modo fluido e il passaggio dall’uno all’altro favorisce il ritmo narrativo e la buona riuscita generale dell’opera. Come di consueto, inoltre, è un film di molteplice fruizione e dalle letture stratificate e l’Ipnotista, oltre a essere un villain convincente, può essere uno spunto di riflessione su come l’umanità si approcci alla tecnologia e all’universo visivo come rifugio e comfort zone per fuggire da una realtà troppo rischiosa per volerla affrontare. Un film divertente ma anche molto adulto, fondato su un intreccio che, nonostante qualche passaggio a vuoto già segnalato, risulta solido e mai banale: le evoluzioni di Jack-Jack alle prese con i suoi superpoteri sono esilaranti, ma anche le tematiche adolescenziali sono toccate con delicatezza e senza scadere in piatti cliché. Notevolissima colonna sonora di Michael Giacchino, decisamente ispirato nel servire a meraviglia le evoluzioni e le coreografie digitali degne dei miglior film di James Bond. Strepitoso successo di pubblico che ha consentito al film di superare in scioltezza gli incassi del primo episodio.
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