Frank (George Clooney), enfant prodige ormai non più sulla cresta dell'onda, incontra Casey (Britt Robertson), una ragazza con dalla sua un'energia non comune e una spiccata intelligenza. Dopo alcune esitazioni, partiranno insieme alla ricerca di Tomorrowland, il mondo del futuro, in cui lo spazio e il tempo hanno subito un repentino slittamento.
Quello di Brad Bird, regista di successo per la Disney Pixar (Gli Incredibili, 2004 e Ratatouille, 2007) e autore anche dell'action Mission: Impossible – Protocollo fantasma (2011), è un prodotto fantascientifico per famiglie che però non disdegna, accanto alle morali edificanti e rassicuranti, una certa originalità di fondo. Almeno nella prima parte, che col suo insieme di frammentazioni e salti affascina e interessa, regalando allo spettatore una narrazione non scontata e non banale. Peccato però che, a seguito di una scena di gran livello e fantasiosità con protagonista la Tour Eiffel, il film si inceppi e cada rovinosamente per non alzarsi più, smarrendo fascino e soprattutto infilandosi troppo frettolosamente nei vicoli ciechi e nelle strettoie dello spiegone a buon mercato, cui si accompagnano farraginose trattazioni parascientifiche, scazzottate e una gran voglia di chiudere alla bell'e meglio un copione cui nemmeno lo sceneggiatore Damon Lindelof, di sicuro non noto per la sobrietà e il rigore dei suoi lavori, sembra credere fino in fondo. Clooney sfasato e fuori parte, anche se un paio di siparietti col villain macchiettistico interpretato da Hugh Laurie sono gustosi e divertenti. Piuttosto piatta e dal respiro corto anche la dimensione distopica e la componente visionaria della pellicola, che non pare aver avuto a sua disposizione gli spazi per essere dispiegata al meglio delle possibilità. Il film è ispirato all'attrazione di un parco giochi, e si vede, ma lo spettatore alla lunga non si diverte poi troppo.