Burt Murno (Anthony Hopkins) è un ultra sessantenne neozelandese che sogna di battere il record di velocità nell'ambito delle corse motociclistiche. La strada è lunga, e per percorrerla avrà bisogno dell'aiuto (anche economico) dei suoi conterranei, raggiungendo così l'America e portando a termine quel desiderio che gli sta tanto a cuore.
Per essere un film che parla di motociclette e velocità, Indian – La grande sfida è un lungometraggio stranamente cadenzato e al rallentatore. La maggior zavorra è la sceneggiatura, a tratti buonista e a tratti ingenua, esattamente come il protagonista, ma la barbosa convenzionalità della regia contribuisce a dar vita a un piattume dilagante e generalizzato davvero difficile da digerire. Il biopic e la confezione da “storia realmente accaduta” è, come spesso accade, il solito specchietto per le allodole. L'unico fiore all'occhiello del film, per il resto mogio e spompo, è la buona interpretazione di Hopkins, la cui immedesimazione sa sfoderare come sempre degli assi nella manica imprevisti. Anche quando si ritrova, come in questo caso, al servizio del carrozzone più inutile, dove le idee scarseggiano e si respira soltanto una fastidiosità arietta di agiografia senile.