Io sono Babbo Natale
2021
Paese
Italia
Genere
Commedia
Durata
95 min.
Formato
Colore
Regista
Edoardo Falcone
Attori
Marco Giallini
Gigi Proietti
Barbara Ronchi
Antonio Gerardi
Fabrizio Giannini
Ettore (Marco Giallini), esce di prigione dopo 6 anni, desideroso di riprendersi la sua vita. Non sapendo dove passare la notte, si sdraia su una panchina e viene avvcinato da Nicola (Gigi Proietti), un anziano signore che gli lascia una banconota. Ettore decide di seguirlo fino a casa sua, chiedendo ospitalità e scoprendo il segreto che si cela dietro a quei capelli bianchi e a quella barba.
Nel vasto panorama di commedie natalizie, capita a volte di imbattersi in opere che si discostino (o almeno, che tentino di farlo) dalla banalità e dagli eccessi di zucchero e retorica, risultando per questo efficaci. Io sono Babbo Natale rientra in questa cerchia, pur rispettando tutti i classici canoni del genere: buoni sentimenti, una storia di redenzione, un messaggio morale e un happy ending. Eppure nel suo essere estremamente tradizionale, il film di Falcone vive di un buon ritmo, dialoghi efficaci e situazioni capaci di oscillare tra leggerezza e intensità, anche se si rimane sempre nella comfort zone di una trama che non regala particolari colpi di scena, ma fa comunque il suo dovere. Gli effetti speciali non sono eccezionali e l’assenza di particolari virtuosismi registici è comunque compensata da una buona sceneggiatura, capace di tenere viva l’attenzione per tutta la durata del film. Non potrebbe essere altrimenti, ma gran parte del merito va alla coppia di protagonisti, Marco Giallini e Gigi Proietti (alla sua ultima, postuma, apparizione sul grande schermo), in un ideale passaggio di testimone (a livello diegetico, ma anche extradiegetico): presenza scenica, carisma, tempi comici e drammatici sempre dosati e senza scadere in sentmentalismi. Tutte carte vincenti per un film leggero, dal finale abbastanza prevedibile – ma per certi versi non scontato – ma decisamente un buon intrattenimento per una piacevole serata natalizia.
Nel vasto panorama di commedie natalizie, capita a volte di imbattersi in opere che si discostino (o almeno, che tentino di farlo) dalla banalità e dagli eccessi di zucchero e retorica, risultando per questo efficaci. Io sono Babbo Natale rientra in questa cerchia, pur rispettando tutti i classici canoni del genere: buoni sentimenti, una storia di redenzione, un messaggio morale e un happy ending. Eppure nel suo essere estremamente tradizionale, il film di Falcone vive di un buon ritmo, dialoghi efficaci e situazioni capaci di oscillare tra leggerezza e intensità, anche se si rimane sempre nella comfort zone di una trama che non regala particolari colpi di scena, ma fa comunque il suo dovere. Gli effetti speciali non sono eccezionali e l’assenza di particolari virtuosismi registici è comunque compensata da una buona sceneggiatura, capace di tenere viva l’attenzione per tutta la durata del film. Non potrebbe essere altrimenti, ma gran parte del merito va alla coppia di protagonisti, Marco Giallini e Gigi Proietti (alla sua ultima, postuma, apparizione sul grande schermo), in un ideale passaggio di testimone (a livello diegetico, ma anche extradiegetico): presenza scenica, carisma, tempi comici e drammatici sempre dosati e senza scadere in sentmentalismi. Tutte carte vincenti per un film leggero, dal finale abbastanza prevedibile – ma per certi versi non scontato – ma decisamente un buon intrattenimento per una piacevole serata natalizia.
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