Il fresco signore Ariberto da Ficulle (Lando Buzzanca) decide di instaurare nei suoi territori lo ius primae noctis: ogni vassallo dovrà concedergli la moglie nella prima notte di nozze. Uno di questi, Gandolfo (Renzo Montagnani), cerca attraverso la furbizia di aggirare l'imposizione. Nello stesso anno di La Calandra, Festa Campanile torna a dirigere una commedia sexy in costume con protagonista Buzzanca. Il risultato è lo stesso del film precedente, banale e completamente incentrato sui doppi sensi e soprattutto sul piacere della carne. Un racconto boccaccesco di cui poco si salva, compresi gli interpreti e una sceneggiatura al quanto altalenante. Sul finale c'è un tentativo di raccontare i giochi di potere, ammiccando anche al presente, ma il tutto naufraga nelle insistite scene di nudo. Peccato.