Ku qian
Ku qian
2016
Paesi
Hong Kong, Francia
Genere
Documentario
Durata
120 min.
Formato
Colore
Regista
Wang Bing
Sono molti i migranti che si recano quotidianamente in una città della Cina in rapida crescita economica per cercare opportunità di lavoro e una vita migliore. Tuttavia, ciò che li attende non rispecchia minimamente le loro aspettative.
A pochi mesi di distanza dal precedente Ta'ang (2016), il cineasta cinese Wang Bing torna dietro la macchina da presa per realizzare un nuovo documentario che, in qualche modo, è una continuazione tematica del discorso impostato nel film appena citato. Se infatti là si raccontavano le peripezie delle popolazioni in fuga da una guerra civile costrette a migrare in cerca di una collocazione quanto meno pacifica, qui si mostra l'arrivo in città di alcuni giovani pieni di speranze e illusioni pronti a riscattarsi dalla povertà da cui provengono. L'autore è interessato a restituire le emozioni e lo sconcerto dei suoi protagonisti più che a narrare la cronaca del viaggio o a denunciare in maniera esplicita la condizione sociale cinese. Senza provocare la realtà che lo circonda, il regista si limita a osservare e a catturare con la sua cinepresa le dinamiche di una società avara e desolata. Violenza, speranza, sacrificio e delusione sono solo alcune delle conseguenze inevitabili in cui incapperanno i protagonisti una volta raggiunta la metropoli, sintomi di un sogno infranto e probabilmente irraggiungibile. Fedele a uno stile grezzo e privo di alcun filtro cinematografico, sicuramente di difficile digestione per la sua prolissità e ridondanza, con questo lavoro Wang Bing si conferma nuovamente un attento documentarista, nonostante Ku qian non raggiunga le vette poetiche più alte della sua carriera. Presentato nella sezione Orizzonti della Mostra di Venezia 2016.
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