François Pignon (Daniel Auteuil) è una persona noiosa: la moglie l'ha lasciato, il figlio non lo vuole vedere e gira voce che stia per perdere il lavoro. Un vicino (Michel Aumont) gli suggerisce di fingersi omosessuale per non essere licenziato: l'uomo infatti è impiegato in una ditta famosa per la produzione di profilattici, che non vuole rischiare danni d'immagine con il mondo LGBT. L'apparenza inganna mette in scena alcuni luoghi comuni sulla parte benpensante e, inconsciamente o meno, razzista della liberale Francia. Se il paradosso di fondo è di per sé interessante, dimostrando come le etichette sociali esercitino ancora un grande potere, lo sviluppo della struttura narrativa lascia però a desiderare. Gli spunti comici sono risolti in gag slapstick, talvolta di dubbio gusto, che giocano con doppi sensi e scene più o meno esplicite, mentre i dialoghi mancano di brio e approfondimento degli argomenti. Di buono c'è il cast, che sostiene agilmente il ritmo serrato di una commedia degli equivoci che, a conti fatti, risulta però zoppicante e superficiale rispetto alle sue ambizioni di racconto sociale satirico. Il personaggio ricorrente di François Pignon compare per la prima volta nella commedia teatrale Il rompiballe (in originale L'emmerdeur) di Francis Veber e successivamente in alcuni film come La cena dei cretini (1988) e Due fuggitivi e mezzo (1986).