La petite
La petite
2023
Paese
Francia
Genere
Drammatico
Durata
93 min.
Formato
Colore
Regista
Guillaume Nicloux
Attori
Fabrice Luchini
Mara Taquin
Maud Wyler
Veerle Baetens
Joseph (Fabrice Luchini) è un restauratore che viene a sapere della tragica morte del figlio Emanuel e del suo compagno Joachim in un disastro aereo. La notizia giunge inaspettata suggellando quella distanza tra padre e figlio già da tempo insinuatasi nelle loro vite. Con mille difficoltà Joseph si mette sulle tracce di Rita (Mara Taquin), la madre surrogata grazie alla quale la giovane coppia stava per realizzare il proprio desiderio di genitorialità.
Diretto da Guillaume Nicloux, La petite è un film delicato (forse anche troppo...) che si propone di guardare a un tema divisivo e difficile – politicamente e giuridicamente – quale la filiazione mediante maternità surrogata. Nicloux, attraverso lo sguardo innocente di Joseph, sceglie di non abbracciare nessuna posizione politica e rifiuta la causa ideologica, che trova efficace rappresentazione nell’inettitudine dei consuoceri, impegnati nell’ostinata osservanza di presunti valori morali e di rigidi schematismi biologici. La scelta della narrazione, però, rischia così di essere un po' troppo neutrale e politically correct, nonostante non manchino interessanti spunti di riflessione che avrebbero meritato maggiore incisività. Luchini, in ogni caso, con la sua impareggiabile maestria nel combinare comico e tragico splende nel ruolo di questo sessantenne più innamorato che mai della vita, padre imperfetto che ha compreso appieno il significato di genitorialità come responsabilità, disposto a tutto pur di tenere fede all’impegno del figlio. La cifra del suo dolore nel ricordare il figlio così come quella della sua speranza di fronte alla prospettiva di una nuova vita è autentica e straziante. Nicloux non è interessato alla riflessione sulle categorie del diritto, bensì al dilemma esistenziale di un uomo di fronte al dolore per la perdita prematura del figlio e alla speranza che un briciolo di lui possa sopravvivere all’irreparabile, raccontandolo con grande ottimismo e piena consapevolezza di cosa voglia dire essere genitori, anche quando sembra troppo tardi. Qualche scelta più coraggiosa non avrebbe certamente guastato, anche se rimangono alcuni elementi da ricordare in questo film che finisce per risultare senza infamia e senza lode.
Diretto da Guillaume Nicloux, La petite è un film delicato (forse anche troppo...) che si propone di guardare a un tema divisivo e difficile – politicamente e giuridicamente – quale la filiazione mediante maternità surrogata. Nicloux, attraverso lo sguardo innocente di Joseph, sceglie di non abbracciare nessuna posizione politica e rifiuta la causa ideologica, che trova efficace rappresentazione nell’inettitudine dei consuoceri, impegnati nell’ostinata osservanza di presunti valori morali e di rigidi schematismi biologici. La scelta della narrazione, però, rischia così di essere un po' troppo neutrale e politically correct, nonostante non manchino interessanti spunti di riflessione che avrebbero meritato maggiore incisività. Luchini, in ogni caso, con la sua impareggiabile maestria nel combinare comico e tragico splende nel ruolo di questo sessantenne più innamorato che mai della vita, padre imperfetto che ha compreso appieno il significato di genitorialità come responsabilità, disposto a tutto pur di tenere fede all’impegno del figlio. La cifra del suo dolore nel ricordare il figlio così come quella della sua speranza di fronte alla prospettiva di una nuova vita è autentica e straziante. Nicloux non è interessato alla riflessione sulle categorie del diritto, bensì al dilemma esistenziale di un uomo di fronte al dolore per la perdita prematura del figlio e alla speranza che un briciolo di lui possa sopravvivere all’irreparabile, raccontandolo con grande ottimismo e piena consapevolezza di cosa voglia dire essere genitori, anche quando sembra troppo tardi. Qualche scelta più coraggiosa non avrebbe certamente guastato, anche se rimangono alcuni elementi da ricordare in questo film che finisce per risultare senza infamia e senza lode.
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