L'armonica
Saaz Dahani
1973
Paese
Iran
Genere
Drammatico
Durata
76 min.
Formato
Colore
Regista
Amir Naderi
Attori
Masoud Gudarzi
Mehdi Javadi
Un’armonica regalata a un bambino causa invidia e ammirazione nei suoi amici e innesca dei giochi di potere e umiliazione all’interno del gruppo.
Un film sulla non innocenza dell’infanzia. Naderi sceneggia e dirige un racconto sul germe del potere, dove sono già i bambini a volere sopraffare sugli altri, nell’indifferenza degli adulti. Ne risultano situazioni grottesche nel tentativo di raggiungere l’agognato privilegio di poter suonare poche note sull’armonica, mentre il suo proprietario si diverte a comandare e a farsi riverire dai suoi coetanei. Se per il regista è proprio dall’infanzia che nascono queste precoci volontà di dominazione, è nello stesso periodo che sbocciano le prime rivoluzioni. Il finale, quindi, riporta l’età alla sua leggerezza, con un semplice gesto sovversivo che sconvolge nuovamente l’equilibrio del gruppo. Ambientato nel sud dell’Iran, luogo di nascita del regista, il paesaggio accecato dal sole e, soprattutto, il suo mare sono ulteriori protagonisti di questo gioco allegorico che richiama, nel finale, I quattrocento colpi, con però quell’allegria rivoluzionaria di Vigo, inserendosi in una nobile tradizione di film di (pre)formazione. Tra i migliori film di Naderi degli anni Settanta.
Un film sulla non innocenza dell’infanzia. Naderi sceneggia e dirige un racconto sul germe del potere, dove sono già i bambini a volere sopraffare sugli altri, nell’indifferenza degli adulti. Ne risultano situazioni grottesche nel tentativo di raggiungere l’agognato privilegio di poter suonare poche note sull’armonica, mentre il suo proprietario si diverte a comandare e a farsi riverire dai suoi coetanei. Se per il regista è proprio dall’infanzia che nascono queste precoci volontà di dominazione, è nello stesso periodo che sbocciano le prime rivoluzioni. Il finale, quindi, riporta l’età alla sua leggerezza, con un semplice gesto sovversivo che sconvolge nuovamente l’equilibrio del gruppo. Ambientato nel sud dell’Iran, luogo di nascita del regista, il paesaggio accecato dal sole e, soprattutto, il suo mare sono ulteriori protagonisti di questo gioco allegorico che richiama, nel finale, I quattrocento colpi, con però quell’allegria rivoluzionaria di Vigo, inserendosi in una nobile tradizione di film di (pre)formazione. Tra i migliori film di Naderi degli anni Settanta.
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