Lev Tolstoj (Christopher Plummer), ormai anziano, riceve il giovane Valentin Bulgakov (James McAvoy) nella sua tenuta vicino Mosca. Lo scrittore, divenuto cristiano-anarchico e vegetariano, pensa addirittura di rinunciare ai diritti sulle sue opere, destando preoccupazione in sua moglie Sof'ja (Helen Mirren) e interesse nell'infido Vladimir Čertkov (Paul Giamatti). Michael Hoffman decide di raccontare l'ultimo anno di vita di Lev Tolstoj e per farlo utilizza l'opera L'ultima stazione – Il romanzo degli ultimi giorni di Tolstoj di Jay Parini, cercando di restituire il lato umano del grande scrittore russo, con le sue debolezze, i suoi vizi e le sue virtù. Con un cast di primissimo livello – nomination agli Oscar e al Golden Globe per Helen Mirren e Christopher Plummer – la pellicola si muove in ambientazioni evocative, incapaci però di trovare adeguato riscontro in una sceneggiatura eccessivamente verbosa, incentrata su amore e passioni. Un omaggio alla letteratura che sa di dignitoso compitino, prolisso e poco accattivante. Un'occasione sprecata, nonostante la confezione non sia niente male. Girato in Germania, tra la Sassonia, la Turingia e il Brandeburgo. Presentato in concorso al Festival di Roma, dove la Mirren si è aggiudicata il premio per la migliore interpretazione femminile.