Una giovane donna giapponese (Rinko Kikuchi) si reca a bordo di una barca a vela di lusso per dare l'addio al figlio di sei anni Ken (Ken Brady) di cui ha perso la custodia. Esordio alla regia di Leonardo Guerra Seràgnoli, Last Summer è un film coraggioso e capace di rappresentare efficacemente diverse situazioni spinose. Il regista costruisce un dramma psicologico carico di tensione e di sentimento, ambientandolo interamente su una barca a vela al largo del mare pugliese. Ma oltre a isolare la vicenda lontano dalla terra ferma, il film racconta la disperata solitudine umana e il tentativo di cercare in tutti i modi di riallacciare un contatto con i propri simili e superare il vuoto esistenziale. Potendo contare su un cast in ottima forma (in primis la bravissima Rinko Kikuchi già apprezzata in Babel di Alejandro González Iñárritu, del 2006), il film si avvale di pochi dialoghi e di tanti motivati silenzi che avvalorano ancora di più il senso di isolamento espresso durante tutta la durata della pellicola. Giocando con una regia quasi geometrica, fredda e distaccata, l'autore sottolinea maggiormente lo stato d'animo della protagonista e lo sconforto dal quale prova a fuggire. Il tutto può apparire un filo accademico e studiato a tavolino, ma il giovane autore riesce a non scadere mai nella retorica e sa bene come gestire la tensione. Il risultato è un'opera prima molto interessante e da non sottovalutare.