Parigi, 13Arr.
Les Olympiades, Paris 13e
2021
Paese
Francia
Genere
Drammatico
Durata
105 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Jacques Audiard
Attori
Noémie Merlant
Stephen Manas
Jehnny Beth
Geneviève Doang
Lumina Wang
Le vicende sentimentali di tre personaggi sullo sfondo di un quartiere multietnico, il 13° Arrondissement di Parigi.
Tratto liberamente dai fumetti di Adrian Tomine, Parigi, 13Arr. riesce a ragionare con forza sul presente, prendendo il microuniverso di un quartiere di Parigi, ampiamente abitato dai cinesi, per raccontare la Francia contemporanea. È un film sui giovani e, non a caso, tra gli sceneggiatori – oltre al regista Jacques Audiard e Léa Mysius – c’è Céline Sciamma, regista di film come Tomboy e Petite Maman, il cui tocco si sente eccome in fase di copione soprattutto per la delicatezza con cui sono rappresentati i personaggi in scena. Girato con un elegante bianco e nero, il film soffre di un certo manierismo e di alcune sequenze eccessivamente patinate, ma a risultare riuscito è il disegno d’insieme, non soltanto per la messinscena e il copione, ma per la capacità di riuscire a offrire allo spettatore una panoramica assolutamente credibile, sentita, e in cui è un piacere perdersi empatizzando con i personaggi in scena. Quello al centro del racconto è infatti un triangolo sentimentale sui generis, capace di offrire spunti nuovi e d’attualità su un soggetto di partenza sicuramente già visto. Buono il lavoro del cast, ben guidato da un regista che è sempre riuscito a tirare fuori il meglio dai suoi attori, e assolutamente ben rappresentati i personaggi principali nelle triangolazioni dolci e feroci, oltre che squisitamente generazionali, di sessualità promiscua e randagia e precariato, tanto lavorativo quando sentimentale: Émilie (Lucie Zhang), cinese di seconda generazione, Camille (Makita Samba), uomo black a dispetto del nome, Nora (Noémie Merlant), che ha lasciato Bordeaux per cimentarsi con una nuova avventura universitaria; un percorso che si rivelerà carico però di delusioni e scoramento, nonostante la ragazza fosse andata ad abitare in una casa dalla quale si vede la Senna in lontananza e ci vogliono solo dieci minuti a piedi per raggiungere una sede distaccata della Sorbona. Presentato in Concorso al Festival di Cannes 2021.
Tratto liberamente dai fumetti di Adrian Tomine, Parigi, 13Arr. riesce a ragionare con forza sul presente, prendendo il microuniverso di un quartiere di Parigi, ampiamente abitato dai cinesi, per raccontare la Francia contemporanea. È un film sui giovani e, non a caso, tra gli sceneggiatori – oltre al regista Jacques Audiard e Léa Mysius – c’è Céline Sciamma, regista di film come Tomboy e Petite Maman, il cui tocco si sente eccome in fase di copione soprattutto per la delicatezza con cui sono rappresentati i personaggi in scena. Girato con un elegante bianco e nero, il film soffre di un certo manierismo e di alcune sequenze eccessivamente patinate, ma a risultare riuscito è il disegno d’insieme, non soltanto per la messinscena e il copione, ma per la capacità di riuscire a offrire allo spettatore una panoramica assolutamente credibile, sentita, e in cui è un piacere perdersi empatizzando con i personaggi in scena. Quello al centro del racconto è infatti un triangolo sentimentale sui generis, capace di offrire spunti nuovi e d’attualità su un soggetto di partenza sicuramente già visto. Buono il lavoro del cast, ben guidato da un regista che è sempre riuscito a tirare fuori il meglio dai suoi attori, e assolutamente ben rappresentati i personaggi principali nelle triangolazioni dolci e feroci, oltre che squisitamente generazionali, di sessualità promiscua e randagia e precariato, tanto lavorativo quando sentimentale: Émilie (Lucie Zhang), cinese di seconda generazione, Camille (Makita Samba), uomo black a dispetto del nome, Nora (Noémie Merlant), che ha lasciato Bordeaux per cimentarsi con una nuova avventura universitaria; un percorso che si rivelerà carico però di delusioni e scoramento, nonostante la ragazza fosse andata ad abitare in una casa dalla quale si vede la Senna in lontananza e ci vogliono solo dieci minuti a piedi per raggiungere una sede distaccata della Sorbona. Presentato in Concorso al Festival di Cannes 2021.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare