Magic Trip
Magic Trip
2011
Paese
Usa
Genere
Documentario
Durata
107 min.
Formato
Colore
Registi
Alison Ellwood
Alex Gibney
Nel 1964, lo scrittore americano Ken Kesey (suo il romanzo Qualcuno volò sul nido del cuculo) intraprese un allucinante viaggio attraverso l'America, da Occidente verso Oriente, a bordo di un bus fornito di mezzi di ripresa.
Alex Gibney è un regista molto legato alla sua patria, che ha sempre realizzato film immersi del tutto nella società statunitense, mirati a sviscerarla per comprenderne meglio i meccanismi, la storia, gli scandali (tra i suoi lavori più importanti in questo senso, Taxi to the Dark Side del 2007 ed Enron – L'economia della truffa del 2005). Questa volta, supportato in cabina di regia da Alison Ellwood, l'autore prova a dedicarsi a un racconto meno cupo e pessimista, ma, anzi, vivace, colorato e fuori dagli schemi. Grazie a un sublime lavoro di ricerca per recuperare fonti e materiale di repertorio, Gibney (ri)costruisce una vicenda decisamente calata nella cultura statunitense degli anni Sessanta, ricca di aneddoti divertenti e curiosi, legati sia al mood dell'epoca che alla buffa figura di Kesey. La pellicola è però azzoppata nel ritmo da una continua e ripetitiva carrellata degli stereotipi libertini e allucinati del periodo (alcool, droga, rock, bus on the road), mirata esclusivamente ad assemblare i vari ricordi per realizzare un diario di bordo gradevole ma poco profondo, in cui la figura del protagonista non riesce a emergere quanto dovrebbe. Il film verrà sicuramente apprezzato da chi quegli anni li ha vissuti, ma non aggiunge nulla di più a quanto già risaputo. La voce del narratore nella versione originale appartiene a Stanley Tucci.
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