Lo stile “gonzo” è un vezzo giornalistico innovativo che mira a descrivere le emozioni, le esperienze e le reazioni di un fatto di cronaca piuttosto che i suoi dati freddi e oggettivi. Questo documentario ricostruisce la vita del giornalista che inaugurò tale corrente: Hunter S. Thompson. Dopo aver ottenuto un Oscar per il miglior documentario con Taxi to the Dark Side (2007), Alex Gibney torna dietro la macchina da presa per realizzare un nuovo film decisamente meno violento e spiazzante del precedente ma comunque incentrato su un tema scottante e a suo modo scandaloso. Avvalendosi di una ricca quantità di materiale di repertorio (interviste e documenti), il regista riesce a tratteggiare il profilo di uno dei più innovativi giornalisti del ventesimo secolo, vittima di diverse forme di dipendenza e con una storia personale decisamente sopra le righe. Ciò che però manca alla pellicola è la capacità di giocare con il linguaggio cinematografico: Politicamente scorretto – The Hunter S. Thompson's Gonzo è infatti un lavoro canonico e calcolato, che si limita ad affrescare una personalità affascinante, seppur disturbata, senza però riuscire a scavare a fondo quanto dovrebbe. Il regista prova anche a dare adito ad altri interessanti spunti (come l'attuale inconsistenza del sogno americano e il potere della propaganda mediatica) ma purtroppo non riesce a dedicargli il dovuto spazio, tornando troppo presto sulla figura centrale del giornalista. Nella versione originale, la voce narrante è prestata da Johnny Depp, che aveva interpretato proprio Thompson in Paura e delirio a Las Vegas (1998) di Terry Gilliam.