Hollywood 1954, in pieno maccartismo: Peter Appleton (Jim Carrey), sceneggiatore di film di serie B, finisce sulla lista nera delle persone sospettate di appoggiare il partito comunista. Perde la memoria in seguito a un incidente stradale e si ritrova a Lawson, cittadina che, essendo patria di molti giovani soldati della recente Seconda guerra mondiale, si trova in lutto. Dopo una serie di equivoci, Peter si ritrova scambiato, a causa di una straordinaria somiglianza, per Luke Trimble, figlio di Harry Trimble (Martin Landau), ormai dato per deceduto. Dopo i successi de Le ali della libertà (1994) e Il miglio verde (1999), Frank Darabont firma una pellicola decisamente diversa, meno riuscita e vittima di un'eccessiva retorica. The Majestic si regge infatti su una sceneggiatura (di Michael Sloane) colma di buoni sentimenti e di tutti i più classici valori americani, conditi da tutti gli stereotipi del caso. Darabont stavolta affonda troppo il pennello nei colori dei sentimenti, e realizza un affresco dell'America post bellica dai toni troppo stucchevoli per convincere appieno. Non basta la bella scena finale con il discorso di Peter alla Nazione (la più riuscita del film) per salvare una pellicola con più ombre che luci.