Milano, anni Settanta. Luca Canali (Mario Adorf), malavitoso a capo di un giro di prostituzione, si ritrova braccato da due sicari americani (Henry Silva e Woody Strode) e dalla gang del boss locale Don Vito Tressoldi (Adolfo Celi) a causa della sparizione di una partita di droga. Consapevole della propria estraneità ai fatti, Canali venderà cara la pelle. Liberamente ispirato a un racconto incluso nella raccolta Milano calibro 9, pubblicata nel 1969 dallo scrittore Giorgio Scerbanenco, che già fu fonte d'ispirazione per Fernando Di Leo nella realizzazione del suo omonimo noir (1972), La mala ordina è un film di vendetta, commistione tra gangster movie e western metropolitano, che intrattiene grazie a un montaggio efficace e a sequenze d'azione coinvolgenti. Sceneggiatura esile (firmata dal regista con Augusto Finocchi e Ingo Hermes) e assenza di approfondimento reale dei personaggi, completamente declinati in chiave negativa e antieroica: in ogni caso, la pellicola può essere apprezzata dagli amanti del genere per il ritmo serrato. Violenza esplicita e cinismo, frammisti da punteggiature di nera ironia ed espressionismo estetico, che trasmettono una visione malata della società italiana dell'epoca e delle sue brutture terroristiche storicamente ben note: incerto, ma significativo per il periodo dei cosiddetti "anni di piombo". Nel cast, un luciferino Adolfo Celi, l'indimenticabile agente Largo in Agente 007 – Thunderball: operazione tuono (diretto nel 1965 da Terence Young), che dimostra di essere ancora a proprio agio in un ruolo di villain. Musiche di Armando Trovajoli.