Alex (Alex D. Linz) riceve una macchina telecomandata dalla sua vicina di casa. Il giocattolo contiene un microchip che deve essere recuperato da un gruppo di criminali (Olek Krupa, Rya Kihlstedt, Lenny von Dohlen, David Thornton). Il bambino, rimasto a casa malato, dovrà difendersi dai tentativi di incursione dei quattro malviventi.

Terzo capitolo della saga Home Alone cominciata da Chris Columbus, la pellicola di Raja Gosnell parte dal medesimo concept dei film precedenti, dei quali però non riesce a essere all’altezza (il risultato al botteghino fu scarso). Infatti, l’intento di proporre qualcosa di nuovo è riuscito solo in minima parte, perché sebbene venga aggiunta la componente tecnologica (la macchinina telecomandata che riprende ciò Alex non può vedere di persona); si moltiplichi il numero delle gag, che raggiungono apici quasi da cartoon, e l’intrattenimento per una divertente serata in famiglia non manchi, è inevitabile la sensazione di trovarsi davanti a una trama già vista e quindi prevedibile. Non è sufficiente cambiare il cast, sostituire la location e aumentare il numero dei cattivi se poi le dinamiche tra personaggi e l’intreccio degli eventi rimangono invariati. Una Scarlett Johansson tredicenne appare nel ruolo dell’antipatica sorella del protagonista.