Miral
Miral
2010
Paesi
Francia, Israele, Italia, India
Genere
Drammatico
Durata
112 min.
Formato
Colore
Regista
Julian Schnabel
Attori
Freida Pinto
Hiam Abbass
Willem Dafoe
Vanessa Redgrave
Yasmine Al Massri
Ruba Blal
Una bambina palestinese di nome Miral, dopo essere rimasta orfana, viene accolta da un istituto che protegge e aiuta le vittime più giovani travolte dal conflitto arabo-israeliano. Una volta cresciuta, la ragazza (Freida Pinto) dovrà decidere se proseguire gli studi o combattere per il suo popolo.
Per la terza volta, dopo Prima che sia notte (2000) e Lo scafandro e la farfalla (2007), il regista americano Julian Schnabel utilizza un'autobiografia – in questo caso, La strada dei fiori di Miral di Rula Jebreal – come base per un suo lungometraggio. Controverso e fonte di diverse polemiche, il film è stato accusato di essere “pro-palestinese”, nonostante le origini ebraiche del regista. Al di là di qualsiasi messaggio politico, Miral è una pellicola cinematograficamente povera, incapace di coinvolgere e di far empatizzare con le vicende narrate. Il talento del regista viene fuori soltanto in un paio di sequenze (discrete dal punto di vista visivo), ma non basta: la narrazione piatta e priva di mordente rende ancor più faticosa una visione estenuante e in cui si attende vanamente (almeno) un guizzo che non arriva mai. Pessima interpretazione della protagonista Freida Pinto, inadeguata a reggere un'intera pellicola sulle proprie spalle.
Per la terza volta, dopo Prima che sia notte (2000) e Lo scafandro e la farfalla (2007), il regista americano Julian Schnabel utilizza un'autobiografia – in questo caso, La strada dei fiori di Miral di Rula Jebreal – come base per un suo lungometraggio. Controverso e fonte di diverse polemiche, il film è stato accusato di essere “pro-palestinese”, nonostante le origini ebraiche del regista. Al di là di qualsiasi messaggio politico, Miral è una pellicola cinematograficamente povera, incapace di coinvolgere e di far empatizzare con le vicende narrate. Il talento del regista viene fuori soltanto in un paio di sequenze (discrete dal punto di vista visivo), ma non basta: la narrazione piatta e priva di mordente rende ancor più faticosa una visione estenuante e in cui si attende vanamente (almeno) un guizzo che non arriva mai. Pessima interpretazione della protagonista Freida Pinto, inadeguata a reggere un'intera pellicola sulle proprie spalle.
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