Ritiratosi dalle missioni sul campo e impiegato come addestratore di reclute, l'agente segreto Ethan Hunt (Tom Cruise) si vede costretto a tornare in azione quando una sua protetta viene sequestrata dal mercante d'armi Owen Damian (Philip Seymour Hoffman). Non riuscirà a salvarla, ma verrà a conoscenza di un ordigno chiamato “Zampa di lepre” (Rabbit's Foot in originale) e della presenza di una talpa all'interno della sua organizzazione, la IMF (Impossible Mission Force).
Il terzo capitolo delle missioni impossibili è l'occasione per il debutto sul grande schermo del regista J.J. Abrams, rodato nelle serie tv (Alias, Lost). Probabilmente la storia d'amore tra Hunt e Julia doveva essere l'ingrediente vincente nelle intenzioni della produzione (visto che il film si apre proprio con la donna in pericolo di vita sotto gli occhi dell'agente) ma, a conti fatti, è proprio la “strana coppia” a non funzionare. È invece meglio bilanciata la parte di azione pura, con Cruise meno “super-eroe”, un peso maggiore riservato agli altri membri della squadra e qualche riuscito alleggerimento da commedia. Fa però riflettere sui mutati gusti del pubblico il fatto che Hunt, per metodi di costrizione e tecniche evasive, sia più vicino a Hannibal Lecter che a James Bond. Bravo ma in fin dei conti sprecato Hoffman. Imperdibile nell'edizione originale la parlata italiana di Cruise e compagni. Seguìto da Mission Impossible – Protocollo Fantasma.