XXIII secolo. Il giovane e scapestrato James T. Kirk (Chris Pine) si arruola nella flotta stellare per seguire le orme del padre, morto eroicamente anni prima. Si troverà ben presto a guidare l'Enterprise, al fianco del vulcaniano Spock (Zachary Quinto) e ad affrontare i Romulani e il folle piano di vendetta del loro capo Nero (Eric Bana), già responsabile della morte di Kirk Sr.
A sette anni da Star Trek – La nemesi (Stuart Baird, 2002), la fortunata saga creata dal demiurgo Gene Roddenberry riparte da zero con un reboot affidato a J.J. Abrams (produttore di serie di culto come Alias, Lost e Fringe), scritto dai suoi sodali Roberto Orci e Alex Kurtzman e preceduto da una colossale campagna promozionale. L'azzardata operazione della Paramount Pictures ha l'ambizione di appassionare sia i trekker più accaniti che il grande pubblico, riproponendo le avventure di Kirk, Spock & Co., ambientandole in una linea temporale alternativa rispetto agli eventi della serie classica (1966-69). Il risultato è più che positivo sia in termini di incassi che di riscontro della critica. Lo Star Trek di Abrams è un felice connubio di spettacolarità da blockbuster moderno e citazionismo nerd forsennato: grandioso, adrenalinico e geniale nello spunto narrativo del buco nero che permette di unire il passato e il futuro della saga. Notevolissimo, in questo senso, l'incontro tra i due Spock Leonard Nimoy e Zachary Quinto. Premiato con l'Oscar al Miglior make-up, è dedicato alla memoria di Roddenberry (morto nel 1991) e di sua moglie Majel Barrett, scomparsa proprio durante la lavorazione del film. Seguito da Into Darkness – Star Trek (2013).