La moglie dell'aviatore
La femme de l'aviateur
1981
Paese
Francia
Generi
Commedia, Sentimentale
Durata
104 min.
Formato
Colore
Regista
Eric Rohmer
Attori
Philippe Marlaud
Marie Rivière
Mathieu Carrière
Anne-Laure Meury
Haydée Caillot
Fabrice Luchini
Parigi. Lo studente ventenne François (Philippe Marlaud) sospetta che la propria amata Anne (Marie Rivière) lo tradisca con l'aviatore Christian (Mathieu Carrière), un tempo fidanzato della ragazza. François inizia così una serie di pedinamenti nell'arco di un'intera giornata, nel tentativo di fa luce su una situazione che riserverà più di una sorpresa.

In preda a una marcata crisi creativa, Rohmer, dopo aver concluso la serie dei "racconti morali" ed aver abbandonato (momentaneamente) il suo ruolo di autore tout court rifugiandosi nel passato con due drammi storici tratti da Heinrich von Kleist (La Marchesa von..., 1976) e Chrétien de Troyes (Perceval le gallois, 1978), inaugura il ciclo Commedie e proverbi (1981-1987). Fortemente radicato nel quotidiano, attraverso una rappresentazione cristallina della realtà, La moglie dell'aviatore racchiude già tutte le caratteristiche peculiari della raccolta a cui appartiene. Dietro l'apparente semplicità di scrittura, si cela uno studio dettagliato su false apparenza, fiducia reciproca e desiderio d'amore, con i personaggi che scivolano e si inseguono sullo schermo con incredibile naturalezza, dando vita a una serie di equivoci dettati dal sospetto. Nella galleria di personaggi femminili, oltre a Marie Rivière, volto ricorrente nel cinema rohmeriano degli anni '80, spiccano la giovanissima Anne-Laure Meury (che interpreta Lucie, la ragazzina che aiuta François nei pedinamenti) e Haydée Caillot (la bella bionda che il protagonista crede essere la moglie di Christian). Budget modestissimo, riprese in esterni (il Parc des Buttes Chaumont), ridotto numero di collaboratori e autonomia nella produzione, per un'opera che segna l'inizio di una nuova fase della carriera dell'autore francese, maestro dal tocco lieve e inconfondibile. Notevole il lavoro sul sonoro in presa diretta. Girato in 16 millimetri. Premio FIPRESCI al Festival di San Sebastián.
Maximal Interjector
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