Odio l'estate
2020
Paese
Italia
Genere
Commedia
Durata
110 min.
Formato
Colore
Regista
Massimo Venier
Attori
Giacomo Poretti
Giovanni Storti
Aldo Baglio
Michele Placido
Lucia Mascino
Carlotta Natoli
Maria Di Biase
Aldo (Aldo Baglio), Giovanni (Giovanni Storti) e Giacomo (Giacomo Poretti) non si conoscono, ognuno ha la sua famiglia. Partiti per le vacanze, si rendono conto di dover condividere la casa in affitto per le ferie, prenotata per errore a nome di tutti e tre.
Il trio comico composto da Aldo, Giovanni e Giacomo, dopo anni di film deludenti culminati con il lugubre e malmostoso Fuga da Reuma Park (2016), di fatto una sorta di orrorifico e mortuario congedo dai loro personaggi storici, si concedono una boccata d’aria fresca e un ritorno, forse inaspettato, alla maggiore brillantezza dei loro esordi cinematografici. Ritrovando dietro la macchina da presa il loro storico sodale Massimo Venier, col quale non collaboravano da ben sedici anni (l’ultima volta era stata per Tu la conosci Claudia?), il trio confeziona con Odio l’estate una commedia corale su tre famiglie molto diverse, rappresentative di tre classi sociali italiane, dal proletario Aldo passando per il medio-borghese Giovanni fino ad arrivare al più abbiente Giacomo, rispettivamente un perdigiorno con velleità canore, il proprietario di un negozio di accessori per scarpe a Milano e un rinomato dentista del capoluogo meneghino. Una cornice antropologica che funge da pretesto per molte gag riuscite e per un intreccio che, sotto l’apparente superficialità e con un corredo di sketch non sempre originali e ficcanti, riesce comunque a parlare in maniera tutt’altro che peregrina e stantia dell’Italia di oggi, delle sue nevrosi e di tante carenze esistenziali e affettive non certo ridotte a mero corollario. L’alchimia del trio comico, ormai invecchiato e data per scontata da tempo immemore la perdita di una certa dose di freschezza, non è sempre oliata, ma più di un momento agrodolce e malinconico colpisce nel segno, con un accento molto forte posto sul tema di una genitorialità sofferta e travagliata, alle prese con sfide importanti e non banali per ritrovare un contatto con le generazioni più giovani. Molto efficaci anche le partner femminili del trio, Carlotta Natoli, Lucia Mascino e Maria Di Biase del duo comico Nuzzo e Di Biase, e funzionale anche il corredo di autocitazioni, dalla celebre partita di calcio in spiaggia sulle note di Che coss’è l’amor di Vinicio Capossela (momento topico di Tre uomini e una gamba) all’epilogo on the road in automobile, anch’esso un topos ben riconoscibile del trio. Nel cast anche Roberto Citran, Massimo Ranieri nei panni di se stesso e Michele Placido nel ruolo di un esilarante maresciallo dei Carabinieri pugliese. Musiche di Brunori Sas, che riportano alla mente le collaborazioni di un tempo di Aldo, Giovanni e Giacomo e Venier con Samuele Bersani e i Negrita.
Il trio comico composto da Aldo, Giovanni e Giacomo, dopo anni di film deludenti culminati con il lugubre e malmostoso Fuga da Reuma Park (2016), di fatto una sorta di orrorifico e mortuario congedo dai loro personaggi storici, si concedono una boccata d’aria fresca e un ritorno, forse inaspettato, alla maggiore brillantezza dei loro esordi cinematografici. Ritrovando dietro la macchina da presa il loro storico sodale Massimo Venier, col quale non collaboravano da ben sedici anni (l’ultima volta era stata per Tu la conosci Claudia?), il trio confeziona con Odio l’estate una commedia corale su tre famiglie molto diverse, rappresentative di tre classi sociali italiane, dal proletario Aldo passando per il medio-borghese Giovanni fino ad arrivare al più abbiente Giacomo, rispettivamente un perdigiorno con velleità canore, il proprietario di un negozio di accessori per scarpe a Milano e un rinomato dentista del capoluogo meneghino. Una cornice antropologica che funge da pretesto per molte gag riuscite e per un intreccio che, sotto l’apparente superficialità e con un corredo di sketch non sempre originali e ficcanti, riesce comunque a parlare in maniera tutt’altro che peregrina e stantia dell’Italia di oggi, delle sue nevrosi e di tante carenze esistenziali e affettive non certo ridotte a mero corollario. L’alchimia del trio comico, ormai invecchiato e data per scontata da tempo immemore la perdita di una certa dose di freschezza, non è sempre oliata, ma più di un momento agrodolce e malinconico colpisce nel segno, con un accento molto forte posto sul tema di una genitorialità sofferta e travagliata, alle prese con sfide importanti e non banali per ritrovare un contatto con le generazioni più giovani. Molto efficaci anche le partner femminili del trio, Carlotta Natoli, Lucia Mascino e Maria Di Biase del duo comico Nuzzo e Di Biase, e funzionale anche il corredo di autocitazioni, dalla celebre partita di calcio in spiaggia sulle note di Che coss’è l’amor di Vinicio Capossela (momento topico di Tre uomini e una gamba) all’epilogo on the road in automobile, anch’esso un topos ben riconoscibile del trio. Nel cast anche Roberto Citran, Massimo Ranieri nei panni di se stesso e Michele Placido nel ruolo di un esilarante maresciallo dei Carabinieri pugliese. Musiche di Brunori Sas, che riportano alla mente le collaborazioni di un tempo di Aldo, Giovanni e Giacomo e Venier con Samuele Bersani e i Negrita.
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