Finita la Guerra fredda, le casse di una delle industrie americane più fiorenti, quella bellica, sono in grave crisi. Anche il consenso popolare verso il Presidente (Alan Alda) è in calo. L'unica soluzione possibile sembrerebbe essere un altro conflitto a fuoco che rilanci l'economia e restituisca popolarità al Capo di stato a stelle e strisce. Il Canada pare essere l'obiettivo ideale da attaccare. Dopo l'esordio cinematografico con il documentario Roger and me (1989), Michael Moore torna dietro la macchina da presa, questa volta per dirigere un film di finzione. Il suo carattere irriverente e la satira politica sono ovviamente al centro anche di questa pellicola ma, contrariamente a quanto fatto in precedenza, il regista non riesce a lasciare il segno, realizzando un'opera poco divertente, piuttosto banale, ripetitiva nei contenuti e priva di originalità. Operazione Canadian Bacon, inoltre, sembra voler scendere a patti con lo spettatore, rinunciando ad approfondire adeguatamente le denunce che solleva (la politica corrotta, l'economia militare, il fanatismo) per dedicarsi a confezionare una commedia da fruire passivamente. Gli scarsi consensi di pubblico e critica convinceranno l'autore a tornare a dedicarsi al documentario, dopo questa infelice incursione nel cinema di finzione. Nel film sono presenti, anche se solo per brevi camei, James Belushi e Dan Aykroyd.