Da poco uscita dall'orfanotrofio, la giovane e sensuale Juliette (Brigitte Bardot) è desiderata da ben tre uomini: Michel (Jean-Louis Trintignant), Antoine (Christian Marquand) e Carradine (Curd Jürgens). Sposa il primo, va a letto col secondo e si rifiuta al terzo. All'epoca fece scalpore e scandalo questo esordio di Roger Vadim che oggi appare piuttosto ingenuo e datato, nonostante una certa genuinità di fondo. È un'opera prima fresca, che punta il dito contro l'ipocrisia borghese e viene ricordata, soprattutto, per aver lanciato a livello internazionale Brigitte Bardot (semplicemente irresistibile quando balla il mambo). Il regista è solo in parte influenzato dal clima di novità che nascerà di lì a poco con la Nouvelle Vague: si sente il desiderio di fare un cinema nuovo, giovane e ribelle, ma manca quell'urgenza estetica – realistica e concitata – che contraddistinguerà i futuri autori del movimento. Il personaggio di Juliette sarà un modello per tante ragazze disinibite del cinema degli anni Sessanta, mentre della regia di Vadim rimane poco da ricordare o da imitare. Il luogo in cui è stato girato, Saint-Tropez, divenne celebre proprio per aver fatto da sfondo a questa pellicola tanto fortunata: prima, strano ma vero, era un semplice villaggio di pescatori poco considerato.