Simon (Jean Yanne) è un rappresentante, Mickey (Yvon Back) un poliziotto gay. Quando il secondo subisce un'aggressione che lo fa piombare in coma, il primo prova a risalire alla verità. Tre anni prima si consumano invece le vicende di altri due amici, Max (Jean-Louis Trintignant) e Johnny (Mathieu Kassovitz), impiegati in traffici illeciti e attività deplorevoli. Il regista francese Jacques Audiard, figlio di uno dei più prolifici sceneggiatori del cinema francese, Michel Audiard, esordisce adattando il romanzo Triangle di Teri White: il risultato è un noir che intreccia due storie corali e che è palesemente animato da tensioni viscerali e omoerotiche. Il regista denota fin da ora una non indifferente dose di complessità stilistica, ma l'accumulo di soluzioni, dettagli e stratagemmi visivi non coincide affatto con la maturità espressiva, che appare ancora ben lontana. Un'opera d'esordio più difettosa e argillosa che dosata e compiuta, vitale per generosità e convinzione, ma troppo spesso sovraccarica e indigesta, quando non furbetta. Insopportabile la gestione temporale delle sequenze, inutilmente virtuosistica. Musiche di Alexandre Desplat e interpretazione comunque di livello di Trintignant. Presentato alla Semaine de la critique del 47° Festival di Cannes.