Fine Ottocento. Il piccolo Ceddie Errol (Ricky Schroder), orfano di padre, conduce una vita modesta assieme alla madre (Connie Booth) nella città di New York. Diventerà inaspettatamente l'unico erede delle immense fortune del nonno, il burbero conte di Dorincourt (Alec Guinness), che vive isolato nella gigantesca proprietà della campagna inglese.

Irreale tripudio di buoni sentimenti e tipica strenna natalizia dei palinsesti italiani, Il piccolo Lord è uno zuccheroso e innocuo elogio alla bontà e allo spirito familiare, adattato dall'omonimo romanzo per ragazzi di Frances Hodgson Burnett. Trasmesso per la prima volta nel 1980 dal circuito televisivo statunitense e in seguito distribuito nelle sale cinematografiche, il film vive dei sorrisi garruli e dell'entusiasmo indefessamente mostrato dal giovane protagonista Ricky Schroder, oltre che del signorile ghigno dell'attore inglese Alec Guinness, pronto a sciogliersi di fronte alle continue dimostrazioni di candore del nipote. Edificante fiaba dai toni fastidiosamente buonisti e dalla trama esile, gioca la facile carta del melodramma per indurre alla commozione e traghetta la visione sino a un prevedibile lieto fine. Consigliato solo alle anime candide, evitabilissimo da spiriti più pragmatici. Sceneggiatura di Blanche Hanalis, colonna sonora di Allyn Ferguson.