Pinocchio
2019
Paesi
Italia, Francia
Genere
Fantasy
Durata
125 min.
Formato
Colore
Regista
Matteo Garrone
Attori
Roberto Benigni
Federico Ielapi
Marine Vacth
Gigi Proietti
Massimo Ceccherini
Rocco Papaleo
Alida Baldari Calabria
Marcello Fonte
Davide Marotta
Geppetto (Roberto Benigni), povero falegname, costruisce un burattino di legno che si rivela in grado di parlare e muoversi da solo. L'uomo decide di trattarlo come un figlio e lo battezza Pinocchio (Federico Ielapi).

L’elemento più interessante di questa nuova, ambiziosa trasposizione del celebre romanzo di Carlo Collodi è quanto Matteo Garrone, che ha iniziato a illustrare Pinocchio alla tenera età di sei anni, sia rimasto filologicamente fedele al testo di partenza e, allo stesso tempo, vicino alla sua idea di cinema e alla matrice pittorica della sua ispirazione, che in questo caso si è lasciata guidare tanto dal tratto di Enrico Mazzanti, primo disegnatore di Pinocchio in assoluto, quanto dalla pittura dei Macchiaioli. Nonostante la struttura narrativa non presenti particolari sorprese, Pinocchio è infatti un’opera personale di un regista che ha spesso dato vita a delle vere e proprie fiabe dal sapore gotico in grado di interrogarsi sui confini e le zone d’ombra a cavallo tra la mostruosità e la poesia, non soltanto per quanto riguarda Il racconto dei racconti, del quale vengono riprese non poche suggestioni dark, ma anche per operazioni in apparenza molto diverse come la precedente Dogman. Scritto dal regista romano insieme al comico toscano Massimo Ceccherini (che veste i panni della Volpe in maniera grottesca e vorace), Pinocchio è un prodotto in cui l’autore di Gomorra torna a ragionare sulle figure maggiormente borderline della società, su quegli ultimi che ha spesso raccontato nella sua carriera. E lo fa con una pellicola coerente e riuscita in cui, seppur non ci siano sequenze da mandare a memoria, ogni elemento è al punto giusto, a partire dalla scenografia di Dimitri Capuani e dalla fotografia di Nicolaj Bruel, oltre che dalla scelta delle location e degli attori (punti questi ultimi sui cui ha sempre lavorato magnificamente la troupe dello stesso Garrone). Benigni, già confrontatosi con un fallimentare adattamento di Pinocchio nel 2002 e al quale Federico Fellini avrebbe voluto far interpretare a suo tempo il celebre burattino, fa un buon lavoro nei panni di Geppetto, ma anche il resto del cast è pienamente in parte e incisivo al punto giusto, dal giovanissimo Federico Ielapi nel ruolo del protagonista allo stentoreo Gigi Proietti, interprete di un potente e risonante Mangiafuoco, passando per un’eterea e burtoniana Marine Vacth nei panni della Fata Turchina. Si sente probabilmente l'assenza di un vero e proprio colpo di genio in questa operazione che avrebbe potuto avere anche maggiore coraggio, ma le emozioni non mancano e il film riesce a coinvolgere sia chi conosce perfettamente la storia, sia chi se la trova davanti per la prima volta. Notevole anche il lavoro con gli effetti speciali, soprattutto per una produzione italiana, con Pietro Scola e il due volte premio Oscar Mark Coulier al timone rispettivamente del look grafico e del trucco prostetico dei personaggi. Musiche di Dario Marianelli, costumi di Massimo Cantini Parrini. 
Maximal Interjector
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