A Jeb (James Coburn) resta poco tempo da vivere. In un programma televisivo viene accoppiato a un'ex spogliarellista (Lynn Redgrave) e insieme vincono una serie di elettrodomestici a condizione che si sposino davanti alle telecamere. In seguito, il protagonista porterà la donna nella sua casa in Louisiana per mettere al mondo un figlio cui lasciare l'eredità e sottrarla al fratellastro di colore (Robert Hooks). Dal dramma teatrale di Tennessee Williams The Seven Descents Of Myrtle, un film il cui titolo italiano allude alla ben più famosa e riuscita pellicola di Richard Brooks La gatta sul tetto che scotta (1958), trasposta da un'altra pièce dell'autore statunitense. Lumet gioca a rievocare il profondo sud degli Stati Uniti secondo l'ottica del dramma da camera, ma il risultato è debole e stagnante (una delle pellicole più confuse e decentrati della sua carriera). A parziale discolpa, un testo originario che ormai denunciava l'inaridirsi della vena di Williams, perduto ormai in un Sud artificioso ai limiti dell'autoplagio.