La polizia accusa: il servizio segreto uccide
1975
Paese
Italia
Generi
Noir, Poliziesco
Durata
98 min.
Formato
Colore
Regista
Sergio Martino
Attori
Tomas Milian
Luc Merenda
Mel Ferrer
Delia Boccardo
Michele Gammino
Paola Tedesco
Gianfranco Barra
Il commissario Solmi (Luc Merenda) indaga su una serie di ravvicinati suicidi di funzionari dell'esercito, verificatisi in diverse città italiane. Il sospetto di un intrigo occulto ai danni dello stato è avvalorato dai contatti con il capitano dei servizi segreti Mario Sperli (Tomas Milian); con l'aiuto della giornalista Maria (Delia Boccardo), Solmi condurrà una rischiosa inchiesta.
Avvezzo alla commedia trash, Sergio Martino si cimenta negli anni Settanta in pellicole che esulano dal suo stile consueto. Dopo Milano trema: la polizia vuole giustizia (1973), è il turno di La polizia accusa: il servizio segreto uccide, divagazione in chiave di critica sociale dal tanto abusato noir di matrice italica. Prendendo spunto dalle tensioni politiche e dal clima d'instabilità diffuso all'epoca, il regista realizza uno scadente affresco, contaminando attualità e violenza e cimentandosi in un cinema di denuncia che non gli è consono. Schematico e appesantito di caratterizzazioni stereotipate, il film non si lascia apprezzare nemmeno come tentativo di uscire dai binari di un genere cinematografico abusato e bistrattato da troppi titoli fotocopia: superfluo. Scritto da Martino con Massimo Felisatti, Fabio Pittorru e Gianfranco Couyoumdjian; musiche di Luciano Michelini.
Avvezzo alla commedia trash, Sergio Martino si cimenta negli anni Settanta in pellicole che esulano dal suo stile consueto. Dopo Milano trema: la polizia vuole giustizia (1973), è il turno di La polizia accusa: il servizio segreto uccide, divagazione in chiave di critica sociale dal tanto abusato noir di matrice italica. Prendendo spunto dalle tensioni politiche e dal clima d'instabilità diffuso all'epoca, il regista realizza uno scadente affresco, contaminando attualità e violenza e cimentandosi in un cinema di denuncia che non gli è consono. Schematico e appesantito di caratterizzazioni stereotipate, il film non si lascia apprezzare nemmeno come tentativo di uscire dai binari di un genere cinematografico abusato e bistrattato da troppi titoli fotocopia: superfluo. Scritto da Martino con Massimo Felisatti, Fabio Pittorru e Gianfranco Couyoumdjian; musiche di Luciano Michelini.
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