Spaghetti a mezzanotte
1981
Paese
Italia
Generi
Commedia, Comico
Durata
88 min.
Formato
Colore
Regista
Sergio Martino
Attori
Lino Banfi
Barbara Bouchet
Alida Chelli
Pippo Santonastaso
Ugo Bologna
Jacques Stany
Daniele Vargas
Teo Teocoli
L'avvocato Savino Lagrasta (Lino Banfi) si destreggia tra la moglie Celeste (Barbara Bouchet), salutista e ossessionata dalle diete, e l'amante Zelmira (Alida Chelli). La sua quotidianità verrà stravolta dai ricatti di un boss mafioso (Ugo Bologna) e dall'omicidio di un sicario (Jacques Stany). Equivoci e disavventure a non finire.
Scatenata commedia diretta e sceneggiata da Sergio Martino, che omaggia apertamente il periodo del muto con una comicità slapstick insolitamente efficace rispetto a quella degli omologhi prodotti dell'epoca. La confezione è sciatta ma il meccanismo catastrofico regala sequenze esilaranti (il povero Savino che si ritrova sul tetto di una macchina, bersagliato da un gruppo di indisciplinati ragazzini armati di palle da tennis): gag dopo gag, il ritmo si fa frenetico, fino ad arrivare allo sberleffo finale. Lino Banfi è in gran forma e, nei panni di un protagonista perseguitato dalla sfortuna, dà il meglio anche a livello verbale, grazie a battute indovinate («L'avvocato Lagrasta, un corno lo sovrasta!») e a un pastiche linguistico tra dialetto pugliese e piemontese. Sexy scontro tra due protagoniste femminili agli antipodi (la borghese Barbara Bouchet vs. la verace Alida Chelli) e ottimo cast di contorno (con menzione d'onore per Pippo Santonastaso nei panni di Cesarino, il giornalista di cronaca nera che vede cadaveri ovunque). Teo Teocoli è l'architetto Andrea Soldani, Daniele Vargas è Ulderico. Divertenti le musiche di Detto Mariano.
Scatenata commedia diretta e sceneggiata da Sergio Martino, che omaggia apertamente il periodo del muto con una comicità slapstick insolitamente efficace rispetto a quella degli omologhi prodotti dell'epoca. La confezione è sciatta ma il meccanismo catastrofico regala sequenze esilaranti (il povero Savino che si ritrova sul tetto di una macchina, bersagliato da un gruppo di indisciplinati ragazzini armati di palle da tennis): gag dopo gag, il ritmo si fa frenetico, fino ad arrivare allo sberleffo finale. Lino Banfi è in gran forma e, nei panni di un protagonista perseguitato dalla sfortuna, dà il meglio anche a livello verbale, grazie a battute indovinate («L'avvocato Lagrasta, un corno lo sovrasta!») e a un pastiche linguistico tra dialetto pugliese e piemontese. Sexy scontro tra due protagoniste femminili agli antipodi (la borghese Barbara Bouchet vs. la verace Alida Chelli) e ottimo cast di contorno (con menzione d'onore per Pippo Santonastaso nei panni di Cesarino, il giornalista di cronaca nera che vede cadaveri ovunque). Teo Teocoli è l'architetto Andrea Soldani, Daniele Vargas è Ulderico. Divertenti le musiche di Detto Mariano.
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