In balìa dei consigli sulle donne del "fantasma" di Humphrey Bogart (Jerry Lacy), con tanto di trench sgualcito e sigaretta alla bocca, Sam Felix (Woody Allen), critico cinematografico in depressione dopo il divorzio dalla moglie Nancy (Susan Anspach), cerca conforto nell'amico Dick (Tony Roberts), compagno di Linda (Diane Keaton), con la quale instaura un rapporto sempre più intimo. Ingenuamente romantico nel mettere in scena la complessità dei rapporti sentimentali, divertentissimo nel concatenare situazioni surreali legate alle nevrosi e all'impacciata presenza del protagonista, Provaci ancora, Sam riesce a coniugare comicità fisica da farsa slapstick e scoppiettanti dialoghi, in un riuscito mix dalla trama prevedibile, capace però di trovare un impagabile guizzo di genialità nel contrapporre il giovane Woody Allen, con capelli arruffati e occhialoni da cartoon, alla cinica figura del "duro" Bogey. L'esile struttura narrativa è ampiamente riscattata dall'evidente alchimia tra Allen e Diane Keaton, all'inizio di un rapporto amoroso che continuerà per tutti gli anni '70 e coinciderà con un memorabile sodalizio artistico. Il carattere sognante del protagonista, sempre pronto a scambiare l'ostile realtà con la finzione cinematografica, e il finale ricalcato su quello di Casablanca (1942), omaggiato anche nel titolo, racchiudono una nostalgica dichiarazione d'amore per la Settima arte. Tratto dall'omonima opera teatrale (1969) di Woody Allen, il quale diede più di una dritta a Herbert Ross dietro la macchina da presa. Fotografia di Owen Roizman.